Il disavanzo da 2,1 miliardi (pagabili in 30 anni) quantificato dalla Corte dei Conti nei confronti della Regione, ha provocato uno scossone in seno alla Finanziaria e alla Commissione Bilancio che da giorni si arrabatta per trovare la quadra. Ebbene, la giunta Musumeci, per “riparare” al danno, ha effettuato una variazione pari a 53 milioni e mettendo le mani in tasca ai lavoratori regionali. Nove milioni, infatti, arriveranno dal capitolo “somme per anticipazioni in conto buonuscita da erogare tramite il fondo pensioni”, ovvero degli anticipi del Tfr che i dipendenti possono richiedere all’ente previdenziale regionale. Per il 2020 è prevista una riduzione di circa 19 milioni dal fondo di riserva e 7 milioni dai servizi per l’informatica e le telecomunicazioni, mentre il resto sarà recuperato ancora dal capitolo che riguarda i regionali. E mentre il testo aggiornato della Legge di Stabilità passerà subito all’esame della Commissione, Paolo Montera, segretario della Cisl Fp Sicilia, auspica che a pagare per tutti non siano i lavoratori regionali: “L’assessore Armao ha spiegato che si tratta di ‘coperture tecniche’ e che le risorse prelevate quest’anno potranno essere ricollocate già con la prossima legge di stabilità. Controlleremo che ciò avvenga, a tutela dei diritti dei lavoratori della pubblica amministrazione regionale, perché non debbano essere loro a pagare per errori commessi in passato da altri”.