La domanda delle domande, che corre sulla bocca di molti, è: quando se ne vanno? Un’alternativa politica e parlamentare non c’è, allo stato, quindi niente garantisce un esito positivo di un’eventuale crisi, che rovesci il peggio delle tendenze venute fuori con il voto del 4 di marzo del 2018 e la formazione avventurosa, con il contratto fra due minoranze faziose che fanno maggioranza, del governo del cambiamento. Tuttavia si insiste: quando se ne vanno, come si può continuare così… L’articolo completo su ilfoglio.it