La migliore risposta ai sottolineatori di professione l’hanno data ieri proprio le quattro ragazze nere diventate loro malgrado testimonial contro il razzismo e loro malgrado brandite come armi contundenti contro Salvini & C. Ma siete sicuri che le Nostre avrebbero voluto che quella foto – una bella foto che racconta una storia di sport e di sacrifici – venisse trasformata in spot politico, manifesto del vostro malcontento e della vostra rabbia? Che venisse vista come paradigma sociale e culturale dei tempi bui che viviamo, come ammonimento e lezione e non, semplicemente, per quello che è?

“Noi siamo italiane e mentre correvamo non avevamo notato che fossimo nere”. A ricordarglielo qualcuno di voi, grazie al cielo, e il buon Saviano in uno dei suoi post più lagnosi, predicatori e autocelebrativi di sempre. La buffa sottolineatura della vittoria del nero per dire che anche il nero è italiano, come se il problema fossero i neri italiani (che non sono un problema) e non gli sbarchi indiscriminati e senza controllo (che sono un problema).

Barare un po’, mischiare le carte e giocare a fare i furbetti per costringerci a guardarci allo specchio e interrogarci: ma niente niente sono un po’ razzista? E spingerci, facendo leva su un presunto senso di colpa, a celebrare le quattro ragazze nere più di quanto non faremmo se lo stesso oro l’avessero vinto quattro bianche. E farci ripetere come un mantra anche i neri sono italiani, anche i neri sono italiani, anche i neri sono italiani. Inculcandoci il germe del dubbio: ma saranno davvero italiani?

Io lo so, come so che anche i neri che abitano numerosi e allegri il mio quartiere sono italiani anche se non hanno lo stesso colore della mia pelle. Lo so come so le cose ovvie, come so che il sole s’alza di giorno e tramonta di sera. Lo so anche se non ho postato quella foto, lo so come so che dovrei perdere dieci chili e che dopo luglio viene agosto. E lo so senza bisogno di consultare il calendario.

Ma possibile che abbiate costretto queste quattro ragazze a ribadire l’ovvio per eccellenza? Che le abbiate intervistate e vivisezionate riducendole a cavie da laboratorio, che abbiate svilito la loro impresa sportiva derubandole dei sacrifici che hanno fatto per vincere quell’oro in nome di quella che qualcuno chiama battaglia di civiltà e puzza invece di caccia alle streghe?

E poi il centrosinistra – toh, il centrosinistra – che batte un colpo parlando di “risposta italiana a Pontida”; Saviano che tira fuori un messianico “l’Italia nata dal sogno repubblicano non verrà fermata”; perfino Renzi che mentre firma il rogito per la nuova villa non si lascia scappare l’occasione per un banalissimo “vince l’Italia che non ha paura”. A questo siamo.

A proposito. Agli stessi Giochi hanno vinto l’oro anche quattro ragazze bianche, italiane pure loro, nel nuoto. Ve ne siete accorti?