La cattedrale della cultura vittoriese è un piccolo scrigno ricavato su via Principe Umberto, alle spalle della centralissima via Cavour. Il chiostro delle Grazie, sabato sera, ha ospitato l’edizione 2018 del premio letterario della critica “Ninfa Camarina”, che a distanza di quattro anni è tornato in auge grazie al bilancio partecipativo del comune di Vittoria. “E’ un evento che hanno scelto i cittadini” ha esordito il sindaco Giovanni Moscato, fiero di averlo organizzato nel cuore della città del liberty. Fino a qualche stagione or sono si celebrava al Museo Archeologico di Kamarina, che – strano scherzo del destino – sorge su territorio vittoriese ma appartiene al vicino comune di Ragusa.

L’unica geografia che interessa le centinaia di persone presenti, per una sera, è quella relativa agli illustri ospiti premiati. L’assessore regionale alla Cultura, Sebastiano Tusa, palermitano di nascita, si è aggiudicato il premio di Cultura classica “Virginio Lavore”, il grecista e latinista che nel 1998 fu il primo ispiratore della kermesse. Tusa, nel suo precedente incarico da archeologo (è entrato ufficialmente in politica l’11 aprile, sostituendo Vittorio Sgarbi), ha contribuito “con i suoi studi, le sue ricerche, gli scavi archeologici e con le sub-rielaborazioni alla conoscenza del mondo antico del Mediterraneo”.

Il secondo premiato è di Gangi e ci tocca da vicino: stiamo parlando del direttore di Buttanissima Sicilia, Giuseppe Sottile, al quale è stata consegnata la Ninfa d’Argento “per la passione e l’alto impegno professionale e anche civile, per la tenacia e anche il rigore che hanno contraddistinto la sua attività” da giornalista “lontano da ogni conformismo”. Sottile, nel suo discorso, ha evidenziato il ruolo della scrittura: “Persino quando Dio ha dato le leggi a Mosè ha dovuto scriverle. Se non l’avesse fatto, chissà che confusione. Scrivendole, non solo le ha fissate, ma anche aperto il grande dibattito del mondo. La scrittura, dal mio punto di vista, salverà il mondo perché è segno di comunicazione e riflessione. Non è come gli emoticon”.

La giuria ha rivolto una menzione speciale al dottor Pietro Bartolo e alla giornalista Linda Tilotta per il romanzo “Lacrime di Sale”, dedicato a un argomento feroce e sempre d’attualità come quello dei fenomeni migratori. Che Bartolo, nella sua Lampedusa, continua a vivere ogni giorno. E infine, un altro palermitano, Roberto Alajmo, attuale direttore del Teatro Biondo di Palermo, ha portato a casa il premio letterario della critica “Ninfa Camarina 2018” per il romanzo “Carne Mia”, “una storia semplice, con un finale inaspettato, una trama dura e affilata, che mette al centro una famiglia” e, come dichiarato dall’autore, “la storia di due fratelli, uno buono e uno cattivissimo, che fa venire in mente, anche se capovolta, la vicenda di Caino e Abele”.