Roberto Lagalla, assessore regionale all’Istruzione, è indubbiamente un uomo di cultura, oltre che di potere. E’ stato pure Chiarissimo Rettore dell’Università di Palermo. Ieri però ha emanato una direttiva sull’uso delle mascherine ed è inciampato in un linguaggio che certamente non rende onore alla sua luminosa storia di lettere e scienza. Leggete lì dove parla delle mascherine di stoffa, quelle non chirurgiche. “L’uso potrà essere concesso agli studenti, con particolare riferimento ai minori delle scuole primarie, soprattutto in virtù della possibile personalizzazione del dispositivo, ad esempio attraverso l’uso di tonalità cromatiche in grado di promuovere nei bambini una interpretazione ludica dell’adozione della mascherina”. Poveri studenti. Afflitti non solo dall’improntitudine della Azzolina ma anche dai ghirigori del chiarissimo professore Lagalla.