La procura di Caltanissetta ha notificato un avviso di conclusioni indagini, atto che precede la richiesta di rinvio a giudizio, a tredici persone accusate a vario titolo di associazione a delinquere finalizzata a commettere reati contro la pubblica amministrazione e accesso abusivo al sistema informatico. Tra gli indagati, oltre all’ex leader di Confindustria Antonello Montante, anche l’ex presidente della Regione Rosario Crocetta, gli ex assessori regionali della sua giunta, Maria Lo Bello e Linda Vancheri, l’ex capo centro della Dia di Palermo Giuseppe D’Agata, l’ex capo della Dia Arturo De Felice, il vice questore in servizio allo scalo di Fiumicino, Vincenzo Savastano, e l’ex capo centro della Dia di Caltanissetta, Gaetano Scillia.

Per Montante, già condannato per gli stessi reati, si profilano nuove accuse di corruzione. Crocetta, come riportato dall’Ansa, è indagato per corruzione in atti contrari a un dovere d’ufficio: avrebbe asservito agli interessi di Montante e dei soggetti a lui legati “gli apparati dell’amministrazione regionale sottoposti, direttamente indirettamente ai suoi poteri di indirizzo vigilanza e coordinamento”. Crocetta avrebbe scelto per la sua giunta gli assessori Lo Bello e Vancheri, indicati da Montante, che poi li avrebbe manovrati a suo piacimento per ottenere provvedimenti in suo favore e nomine di persone a lui vicine. Il leader di Confindustria avrebbe ricambiato finanziando la campagna elettorale 2012 della lista dell’ex governatore Il Megafono. E sarebbe anche intervenuto per “evitare la diffusione di un video a contenuto sessuale che ritraeva Crocetta”.

“Esattamente due anni fa, il 19 marzo 2019, la commissione antimafia approvava la relazione sul”sistema Montante”. Lo ricorda il presidente Claudio Fava, che sottolinea come “nelle pagine di quella relazione veniva plasticamente ricostruito un sistema pervasivo che piegava la macchina amministrativa e il governo della Regione siciliana agli inqualificabili interessi di pochissimi. Le conclusioni della nostra relazione sono oggi confermate dalla procura di Caltanissetta, punto per punto, responsabilità per responsabilità: il governo Crocetta è stato l’esecutore della volontà di un gruppo di potere parallelo che per anni ha delegittimato regole, norme e prassi parlamentare”. “Per una volta – conclude Fava – la politica ha saputo anticipare il lavoro, meritorio, delle Procure. Per taluni erano solo gossip, per noi è stato il frutto di mesi di indagine, di riscontri documentali, di testimonianze acquisite. Un lavoro di cui oggi possiamo andare orgogliosi”.