“Questa amministrazione comunale ha bisogno di una scossa, di un’idea di futuro. Ora o mai più”. Così in una nota Dario Chinnici e Gianluca Inzerillo di Italia Viva. “A noi, più dei posti di potere interessa rispondere alle domande dei cittadini. Per noi la politica o è questa o è solo gestione. E il potere, per noi, non è un sostantivo, è un verbo. Vogliamo poter far qualcosa per gli altri, non vogliamo gestirlo per noi”.

La nota dei renziani arriva nel bel mezzo di una crisi di maggioranza inaugurata dal sindaco Orlando con l’esclusione dei due assessori (Customati e Piampiano) da una riunione di giunta. Una sorta di ripicca per l’astensione dei consiglieri di IV, che l’altra sera aveva provocato il ko della maggioranza sul Piano triennale delle Opere pubbliche. Una bocciatura che Orlando e gli altri assessori, al netto dei “dissidenti”, avevano commentato così: “Si assiste al ripetersi di voti ‘anomali’ da parte di consiglieri comunali che pure affermano di condividere e sostenere le scelte strategiche e l’operato dell’Amministrazione e che sono rappresentati all’interno della Giunta. Si tratta evidentemente non di più di episodi, ma di scelte che riteniamo inaccettabili, frutto di un approccio ai rapporti interni alla coalizione, che rischia di causare danni insostenibili e forse irreversibili alla città. Noi continueremo a lavorare per il bene della città, così come continueremo a pensare e ad agire considerando che sia necessario un approccio di squadra e della valorizzazione e del rispetto di ciascuna cultura e forza politica. E’ ovvio che chi non ha tale approccio e chi non lo manifesta con scelte amministrative concrete si pone di fatto al di fuori di un percorso politico e amministrativo”.

Inoltre, le dimissioni “indotte” di due membri del Cda della Rap, aveva provocato la decadenza del Consiglio d’Amministrazione, compreso quello del presidente Giuseppe Norata, anch’egli in quota Italia Viva: “Tra me e il sindaco Orlando non c’è stato mai un feeling perfetto – ha confermato Norata al Giornale di Sicilia -. A gennaio avevo pianificato le mie dimissioni che ho congelato in relazione ad un’apertura del Comune. Entro marzo il socio unico di Rap aveva preso determinati impegni (Pef Tari, ricapitalizzazione, pagamento dei 40 milioni di vecchi crediti) che non ha rispettato. Niente di niente. Da un punto di vista personale e aziendale mi sento sereno perché ho dato il massimo, nella quasi totale assenza dell’amministrazione comunale”.

E’ una crisi difficile da ricomporre, anche se i renziani provano a lanciare un’ultima scialuppa al professore: “Abbiamo imparato – sottolineano Chinnici e Inzerillo – che dalle crisi si esce, o meglio, le crisi possono diventare nuove opportunità di sviluppo e di diritti, solo se si affrontano abbandonando gli interessi di parte, i piccoli interessi di bottega, le magliette che la politica indossa per rivendicare la diversità rispetto agli altri. Sappiamo che dalle emergenze si esce solo se all’io si sostituisce il noi. All’arroganza del singolare, la bellezza del plurale. Ed è per questo che siamo convinti, e adesso più che mai, che certe sfide per affrontarle e vincerle hanno bisogno di una politica che vesta la stessa maglia. Lo abbiamo fatto contribuendo a far nascere il governo Draghi. Crediamo sia il momento che il sindaco Orlando azzeri l’attuale giunta di governo e dia vita a una squadra nuova in cui tutte le forze politiche e sociali indossino la maglia rosanero. Faccia un appello a tutti e verifichi chi sarà disponibile a dare una mano”.

Netto no di Orlando all’ingresso in giunta della Lega

“Chi propone l’alleanza con la Lega sconfessa la storia della città, il suo percorso consolidato negli ultimi anni. Le legalità dei diritti, confermata dalla Carta di Palermo, è il progetto valoriale della nostra esperienza politica e istituzionale. I diritti delle persone, soprattutto in tempo di pandemia, hanno bisogno di maggiore cura e attenzione e, pertanto, reputiamo irricevibile qualsiasi ipotesi di governo cittadino con Salvini. Dal 2012 abbiamo contraddistinto il nostro impegno per una città interculturale, Palermo si è conquistata così un ruolo di prestigio internazionale per essere città dell’accoglienza. Ed è riconosciuto da tutti che questa nuova immagine e rinnovato ruolo internazionale di Palermo abbia contribuito a rendere migliore la città che ha vissuto un grande cambio culturale divenendo, sempre di più, anche una città di grande attrattività internazionale e turistica. La bandiera della città sventola sul ponte di Mediterranea e su tutte le navi che hanno salvato vite umana nel mar Mediterraneo e, per queste ragioni, la Lega al governo di Palermo è una proposta che ha il sapore della provocazione”. Lo affermano il vicesindaco Fabio Giambrone e gli agli assessori Giusto Catania, Vincenzo Di Dio, Giovanna Marano, Sergio Marino, Giuseppe Mattina, Paolo Petralia Camassa, Maria Prestigiacomo, Mario Zito.