Bisogna risalire all’ultima giornata della stagione ’92-’93, in Serie C1, per l’unica vittoria del Nola sul Palermo: finì 2-0. Del resto, la storia dei confronti diretti fra le due formazioni, che si affrontano oggi allo Sporting Club (appena 450 posti nel settore ospiti, non uno in più), è tutta a favore dei rosanero, che hanno ottenuto quattro vittorie e un pareggio. Ma il Nola, rispetto al, Palermo, detiene un primato: è una delle squadre ad aver giocato il maggior numero di campionati in Serie D: 22. Quest’anno i bianconeri, che puntano su una rosa giovane, un presidente d’esperienza (l’ex portiere del Livorno, Alfonso De Lucia) e su un diggì che conosce il calcio (l’ex centrocampista del Napoli, Francesco Montervino), sono a metà classifica con 12 punti. Il Palermo è in vetta con 24 e ha fatto bottino pieno: 8 vittorie su altrettante giornate di campionato. E’ una delle pochissime squadre in Europa ad aver sempre vinto e anche in trasferta ha una striscia aperta di quattro successi di fila (come l’Inter, ma peggio nel Monza di Berlusconi e Galliani, che in C1 ha chiuso il filotto a 5). Un buon motivo per guardare la partita è il discorso legato ai record.

Il Nola nel frattempo ha provato ad enfatizzare l’appuntamento. Per tutti è la partita dell’anno. Lo stadio rimane il solito, nonostante il blasone dell’avversario, perché come ha spiegato il dg Montervino, “devo pensare ai tifosi che ci hanno seguito anche a Ragusa o a Licata. Togliere la propria casa a coloro che ci stanno sostenendo non sarebbe stato giusto”. Da un lato ci saranno Ricciardo e Santana, che non hanno perso il vizio del gol neanche in Serie D. Dall’altro una squadra giovane, ad eccezione di capitan Antonio Guarro, reinventato attaccante. Mentre il capocannoniere dei bruniani è Raffaele Stoia, che però è ancora fermo a quota due gol. Il tecnico invece è Gianluca Esposito. Il Nola, che nella sua storia quasi centenaria (data di fondazione 1925) ha attraversato varie vicissitudini – tra radiazioni e fallimenti – si è però meritato la stella di bronzo del Coni per la sua lunga militanza fra i Dilettanti.