Tra calde sonorità carioca e bahiane, tra malinconia e tristezza, si staglia sul panorama della musica palermitana la voce delicata di Pamela Barone con “Brasil fala italiano”. Una proposta di canzoni brasiliane, “Io so che ti amerò”, “Samba pra Vinicius”, “La gente e me”, “Tristezza”, “Acquarello” e “Tatuaggio”, tradotte in italiano da Sergio Bardotti, Bruno Lauzi, Sergio Endrigo e Luigi Tenco, citazioni brasiliane famose e pillole di canto in lingua portoghese. Con grande maestria ed eleganza, Pamela interpreta un repertorio portato in Italia negli anni ’70 dal chitarrista brasiliano Toquinho, cantate da Ornella Vanoni e dal cantautore Vincenzo De Moraes, racchiuso nel disco “La voglia, la pazzia, l’incoscienza, l’allegria”.

Con l’impresa di Toquinho scoppia il boom sulla musica d’oltreoceano in Italia. Nasce “Brasil fala italiano”, è il 2018. Vincenzo Palermo, chitarrista e cultore indiscusso della musica brasiliana in Sicilia riunisce appassionati del genere e artisti d’oltreoceano nel “Fala Brasil” all’interno di casa sua. Una stanza in perfetto stile brasileiro, “sembra di essere a Rio”, in via Mariano Stabile, con concerti intimistici per un pubblico di massimo trenta persone. Pamela è tra gli spettatori. E tra questi anche il chitarrista jazz palermitano Sergio Munafò con cui Pamela instaura presto presto una collaborazione. Della musica brasiliana, Pamela ne è innamorata. “Brasil fala italiano” nasce. Sebastiano Alioto, batterista con una passione per la musica brasiliana e latina, Pamela, il bassista e percussionista Gianni La Rosa e il pianista Antonio Zarcone danno vita ad un progetto che riscuote subito un enorme successo già dal primo concerto al Tatum Art registrando sold out. Pienone anche al Teatro Santa Cecilia per la seconda tappa. “Si continua nei prossimi mesi, portando in giro il progetto tra Palermo e Sicilia”, racconta Pamela.

E il jazz? Pamela Barone è nota al pubblico palermitano per il jazz. È il 2016, cominciano le numerose partecipazioni ai festival jazz e afro jazz con Sergio Munafò, con il sassofonista Claudio Giambruno, Paolo Vicari, Stefano India, Antonino Anastasi, e Giuseppe Milici. Nel 2017 Gigi Cifarelli, uno dei chitarristi italiani più autorevoli nel jazz, del mondo. Un anno dopo lo showcase di Massimo Minutella al Teatro Savio con Marco Masini. Al Teatro Antico di Tindari, ancora Munafò, il batterista Antonino Anastasi e il sassofonista Gaspare Palazzolo. “La musica è un’avventura che ti fa scoprire te stessa, ogni giorno scopri cose nuove”, racconta Pamela riguardo il suo rapporto con la musica. “I brani sono piccole porte che ti fanno accedere ad un mondo diverso prima di cominciare a vivere quel mondo”. Un amore infinito per i suoni quello della cantante palermitana, a metà tra pop, jazz e musica brasiliana. Una bambina timida di 12 anni, che già nella più tenera età imbastiva piccoli concerti tra i compagni di basket e i vicini di casa, cantando e suonicchiando con la chitarra grandi successi della musica italiana, come “L’italiano” di Totò Cutugno.

E oggi? C’è l’insegnamento a bambini e ragazzi con disabilità, che porta grande benessere e stupore in Pamela, c’è lo studio al Conservatorio e la scrittura di canzoni. “Valzer d’amor”, singolo che dà nome al nuovo disco di Sergio Munafò è scritto a quattro mani con l’amico e partner musicale. Un disco che si avvale di prestigiose collaborazioni, come quella del batterista e percussionista Enzo Zirilli, uno dei più creativi e versatili dell’ultima generazione, che ha già lavorato con grandi musicisti afroamericani, italiani ed europei dell’area del jazz e del pop, Vincenzo Palermo, pioniere della musica brasiliana, il trombettista e compositore siciliano Alessandro Presti, Alessandro Stagno, chitarrista di bossanova dal tocco pulito ed elegante, scoperto per caso, mentre si cantava a casa di amici. Giovanni Conte, pianista palermitano, musicista di jazz sopraffino e sensibile, Stefano India, giovane e talentuoso bassista palermitano che ha saputo essere collante tra armonia e swing. Cos’altro c’è da scoprire nella vita della timida ragazzina di 12 anni dai capelli ricci e neri? “Piccoli concerti sognando di fare grandi concerti come quello di venerdì sera al Loggiato di San Bartolomeo da poco riaperto al pubblico, dov’è in corso una rassegna organizzata dai patron del Tatum Art”. Il tempo passa, le passioni restano. Il jazz rimane e anche la musica brasiliana. I prossimi concerti di Pamela, saranno con “Brasil Fala Italiano” a Carini, poi un concerto jazz con Giovanni Conte, Paolo Vicari, Stefano India e Francesco Patti a Piazza Armerina.