Il nuovo corso del Palermo calcio riparte da Pasquale Marino. Una scelta che non poteva essere più siciliana. L’esperto allenatore è nato a Marsala e ha mosso i primi passi sulla panchina del Catania – dove, da giocatore, non aveva raccolto grosse fortune – durante la stagione 2005/06, conclusa con un sorprendente secondo posto in classifica e la promozione in A (arrivata, per il club etneo, dopo 23 stagioni di attesa). Marino è un maestro del calcio, quasi un esteta. Ha sempre dato una goccia di champagne al gioco delle proprie squadre, non si limita a farle vincere (c’è riuscito spesso), ma a farle giocare bene. Un bel profilo da cui ripartire: è col gioco d’attacco, con le verticalizzazioni, con una buona dose di spettacolo, che la gente potrebbe riaffezionarsi ai rosanero e tornare a riempire il “Barbera”.

L’accordo è arrivato durante il pomeriggio di ieri, quando l’entusiasmo del tecnico marsalese ha spiazzato Fabrizio Lucchesi, il nuovo direttore generale del club, che era alla ricerca del sostituto di Delio Rossi, già scaricato durante incontri precedenti. Il dirigente è stato colpito dalle idee di Marino, dalla voglia di rimettersi subito in gioco dopo che quest’anno aveva issato lo Spezia fino ai playoff, prima della bruciante eliminazione con il Cittadella. La carriera di Marino comincia a Catania, come detto, ma prosegue a Udine, dove viene convocato dalla famiglia Pozzo all’indomani della salvezza ottenuta sulla panchina etnea nel primo campionato nella massima serie. Il progetto bianconero è allettante e Marino si rivela all’altezza: al primo tentativo porta i friulani in Coppa Uefa, dove si spinge addirittura fino ai quarti della competizione (eliminato dai tedeschi del Werder Brema).

Dopo l’esperienza di Udine comincia il periodo più amaro per la sua carriera: Pasquale non ha grossi giovamenti dall’esperienza con Parma, Genoa e Pescara e si rifugia in B, con il Vicenza, a campionato in corso: è lì che compie un altro piccolo miracolo, risollevando la formazione biancorossa dal ventesimo al terzo posto in classifica (eliminata ai playoff solo dal Pescara). Stessa sorte negli anni successivi alla guida di Frosinone e Spezia. Adesso per Marino c’è il ritorno in Sicilia: “La Sicilia è tutto per me e quando sto fuori non vedo l’ora di tornare” ha detto a più riprese il tecnico. Il suo nome è stato accostato nei giorni scorsi anche al Catania, dove sono in sella i suoi ex dirigenti (Pulvirenti e Lo Monaco); ma la tentazione del Palermo è stata troppo forte. Con Marino riprenderà la caccia alla Serie A, quest’anno interrotta a causa delle ormai note vicende giudiziarie. Ma a Palermo, da questo momento in poi, sperano di poter parlare soltanto di calcio. Quello bello e votato all’attacco di Pasquale Marino.