Anche il segretario regionale del Partito Democratico, Davide Faraone, si scaglia contro il Ministro Toninelli e contro il governo gialloverde a poche ore dall’approvazione di quello che il senatore, braccio destro di Matteo Renzi, ha definito il decreto “blocca-cantieri”. E le motivazioni sono tre le più variegate: “Cinque stelle e Lega Nord segano 187 opere per un valore di 16 miliardi di euro previste dai governi Renzi e Gentiloni – attacca l’ex sottosegretario – Sfido i parlamentari che sostengono il governo in parlamento a smentirmi. Smentiscano che opere appaltabili per il 2018/2019 vengono congelate e rinviate a data da destinarsi. Smentiscano che 13 di queste opere, per un importo pari ad un miliardo e 519 milioni, riguardano opere che dovevano essere realizzate in Sicilia: la statale 121 tratto compreso tra Palermo e la rotatoria Bolognetta, la terza corsia della tangenziale di Catania, la variante della statale 115 nel tratto Vittoria-Comiso, l’ammodernamento dell’Adrano-Paternò, il primo lotto della Adrano-Catania sulla statale 284, il secondo lotto della variante di Alcamo per collegare la statale 113 alla 119, il tratto della Trapani-Mazara altezza Birgi, il completamento della tangenziale di Gela, la Licodia Eubea-Libertinia, e tante altre opere. Smentiscano i grilloleghisti – conclude Faraone – anche di aver bloccato il fondo salva-imprese per le ditte che lavorano sulla Agrigento-Caltanissetta e la Palermo-Agrigento, oltre cento imprese creditrici del gruppo Cmc Ravenna illuse e poi abbandonate al loro destino. Non potranno smentire nulla, unica certezza: se ne fregano della Sicilia e del Mezzogiorno. Musumeci naturalmente muto, aspetta il permesso da Salvini per parlare”.