Il punto di rottura matura dopo due ore concitate. Mario Draghi aveva già messo in conto di lasciare in anticipo la riunione sulla manovra con i sindacati per un impegno in agenda, ma quando si alza dal tavolo della Sala Verde di palazzo Chigi, i leader di Cgil, Cisl e Uil si guardano perplessi. Il premier saluta e se ne va. Tocca a Renato Brunetta provare a ricomporre i cocci: i soldi per gli statali cancellano i musi lunghi dei sindacalisti, ma è un lampo. Di fronte a loro c’è la sedia vuota del premier: è l’immagine di una rottura che era attesa da entrambe le parti perché i disegni sulla legge di bilancio sono incompatibili, ma passare dalle previsioni ai fatti è tutto tranne che indolore. Continua sull’Huffington Post