L’assessore regionale all’Istruzione e alla Formazione professionale, Antonio Lagalla, è stato citato in giudizio dalla Corte dei Conti per omessa denuncia. Lagalla, secondo quanto emerge dall’indagine condotta dalla Guardia di Finanza, in qualità di rettore dell’università di Palermo all’epoca dei fatti, non avrebbe denunciato la situazione di incompatibilità del professore ingegnere Antonio Bevilacqua, il quale, invece, è stato invece citato in giudizio per danno all’Erario. A Bevilacqua viene contestato un danno derivante dagli incarichi assunti, dal febbraio 2006 al giugno 2017, di rappresentante legale in varie società “con scopo di lucro ed in regime di incompatibilità assoluta con lo status di dipendente pubblico, e in particolare con il concomitante svolgimento dell’attività di docenza presso l’Ateneo palermitano”. La presunta omessa denuncia di Lagalla avrebbe causato la prescrizione di parte del danno contestato, che ammonta complessivamente a 400 mila euro. Una parte di questa cifra – poco più di 210 mila euro – è contestata in via subordinata anche all’assessore di Musumeci. L’inchiesta della Guardia di finanza, delegata dalla Procura regionale, rientra nel piano in corso di accertamento e contrasto dei diffusi fenomeni di “attività parallele” svolte illegalmente da dipendenti pubblici.