Sneaker griffate, vestiti di lusso, un frigorifero pieno di cibo, ricevute di ristoranti, pillole per potenziare le prestazioni sessuali, profilattici sono alcune delle cose trovate nella casa usata dal boss Messina Denaro e scoperta dai carabinieri, questa notte, nel centro di Campobello di Mazara.

L’abitazione risultava intestata ad Andrea Bonafede, il geometra che avrebbe prestato la sua identità al padrino e che ora è indagato. Al momento non risulta che nell’immobile vi fossero documenti particolari, tanto che gli inquirenti sospettano possa esserci un secondo immobile in cui cercare il cosiddetto tesoro del padrino di Cosa Nostra. “Matteo Messina Denaro abitava qui da almeno sei mesi. Un appartamento, ben ristrutturato, che testimonia che le condizioni economiche del latitante erano buone. Arredamento ricercato, di un certo tenore, non di lusso ma di apprezzabile livello economico” dice il comandante provinciale dei carabinieri di Trapani Fabio Bottino, dopo l’ispezione nel covo. “Perquisizioni e accertamenti sono in corso. Stiamo rilevando la presenza di tracce biologiche, di eventuali nascondigli o intercapedini dove può essere stata nascosta della documentazione. Un lavoro per il quale occorreranno giorni” ha aggiunto.

Intanto il medico che aveva in cura Matteo Messina Denaro, il 70enne Andrea Tumbarello, è indagato. L’uomo è stato per decenni medico di base in paese, sino a dicembre scorso, quando è andato in pensione. Tumbarello sino a qualche mese fa è stato medico del vero Andrea Bonafede e avrebbe prescritto le ricette mediche a nome dell’assistito. Ieri i carabinieri hanno perquisito le abitazioni di Campobello, di Tre Fontane e l’ex studio. Il medico è stato anche interrogato.

Tumbarello si era candidato alle elezioni amministrative del 2011 a sindaco di Campobello Di Mazara (Trapani). Era appoggiato dalla lista del Popolo delle Libertà e ottenne il 7,55% dei voti, superando la stessa lista che prese il 3,92%. Precedentemente, nel 2006, si era candidato alle elezioni regionali nella lista Casini-Udc, collegata a quella regionale “Per la Sicilia Cuffaro Presidente” senza essere eletto. Totò Cuffaro, attuale commissario regionale della Dc, condannato a 7 anni di carcere (scontati) per favoreggiamento aggravato a Cosa nostra, venne eletto presidente col 53% dei voti battendo Rita Borsellino col 41% e Nello Musumeci col 5,2%. Oggi rifiuta qualsiasi accostamento: “Nel 2006 – scrive Cuffaro in una nota – la mia lista era la ‘Lista del Presidente’ chiamata ‘Arcobaleno’, e il dottor Tumbarello non era candidato con la mia lista, era candidato nella lista della UDC e – precisa – le candidature di Trapani non sono state scelta da me”.