Il primo trofeo della stagione del calcio, rigorosamente senza pubblico, è del Napoli. La formazione partenopea, allo stadio Olimpico di Roma, ha battuto la Juve ai calci di rigore (4-2: decisivi gli errori di Dybala e Danilo) dopo una partita per larghi tratti soporifera. Ed è stata la prima squadra a potersi assembrare per i festeggiamenti. A sollevare la coppa il capitano Lorenzo Insigne, assieme al presidente Aurelio De Laurentiis. Ma è, soprattutto, la vittoria di Rino Gattuso, che qualche settimana fa ha perso la sorella 37enne e, durante le interviste di sabato scorso, al termine della semifinale con l’Inter, si è emozionato ricordandola. Le lacrime di Rino sono il segnale più genuino di questa ripartenza, che non non brilla di luce propria. Anche la sfida fra Napoli e Juve, come Juve-Milan di venerdì scorso (il debutto post-Covid), finisce senza gol e con due squadre con poca benzina nelle gambe. Persino Cristiano Ronaldo è un fantasma. Nota a margine: il bravo cantante Sergio Sylvestre, durante l’esecuzione dell’inno di Mameli, si emoziona e dimentica la strofa (onore a lui: l’emozione va sempre compresa). Sabato e domenica riparte il campionato con quattro recuperi, c’è anche Inter-Samp: si gioca alle 19.30 e alle 21.45. Due partite andranno in chiaro, su Tv8 e su Youtube (su gentile concessione di chi si è accaparrato i diritti: Sky e Dazn). Ma questo calcio è ancora lontano da come lo conosciamo. Per certi versi non è detto che sia peggio…