Piena capienza per i luoghi di cultura, come cinema e teatri, in zona bianca. Più persone negli stadi e in discoteca. Le nuove regole, approvate all’unanimità dal Consiglio dei Ministri, varranno dall’11 ottobre. E varranno anche per la Sicilia, che da oggi, con due giorni d’anticipo, torna in zona bianca. Cade l’obbligo di mascherina all’aperto e il limite di quattro commensali al tavolo dei ristoranti. Con una sola eccezione: Mascalucia. Il Comune del Catanese, a causa di una forte incidenza di positivi rispetto al numero di vaccinati, sarà in zona arancione fino al 20 ottobre (Francofonte, l’altro comune da bollino arancio, invece lo è fino al 13). Nell’Isola il 75 per cento della popolazione ha completato il ciclo vaccinale.

Nel frattempo continuano gli alterchi fra Musumeci e i medici di famiglia. “L’affermazione del presidente Musumeci, ‘se i medici di famiglia e i liberi pediatri avessero aderito al nostro invito sin dal primo momento, oggi molti siciliani sarebbero stati vaccinati, non saremmo andati in zona gialla e ci saremmo allineati alle altre regioni’, è irricevibile”, scrive la Fimmg in una nota. “La campagna vaccinale non è stata organizzata dalla medicina generale, coinvolta nei fatti solo dopo molti mesi dal suo avvio. Un avvio tra l’altro avvenuto con modalità diverse nel territorio regionale e dimenticando la gestione dell’impatto inevitabile dei flussi turistici. Imputare oggi i ritardi alla medicina di base è insostenibile”. “I medici di famiglia – scrivono i medici di medicina generale – sono rimasti uno dei pochi presidi sanitari accessibili ai cittadini, gravati d’imperio di compiti di pertinenza delle Asp, dai servizi di prevenzione come il tracciamento, isolamento/quarantena e liberatorie, ad altri adempimenti assistenziali e burocratici, come esenzioni del ticket e piani terapeutici, fino alle concessioni dei presidi sanitari”. “Irricevibile anche la dichiarazione sull’intasamento dei pronto soccorso rilasciata alla stampa dal presidente della Regione, secondo cui il filtro tra famiglia, territorio e ospedale non ha funzionato come nelle altre regioni, ‘dove la medicina di base lavora meglio e con più impegno’”. Ma ecco le regole che verranno da lunedì su tutto il territorio nazionale.

Cinema e teatri

In zona bianca si torna a pieno regime, con la capienza al 100%. Per la zona gialla restano le norme precedenti: “In zona gialla – si legge nel documento – gli spettacoli aperti al pubblico in sale teatrali, sale da concerto, sale cinematografiche, locali di intrattenimento e musica dal vivo e in altri locali o spazi anche all’aperto, sono svolti esclusivamente con posti a sedere preassegnati e a condizione che sia assicurato il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro, sia per gli spettatori che non siano abitualmente conviventi, sia per il personale, e l’accesso è consentito esclusivamente ai soggetti muniti di una delle certificazioni verdi Covid-19”. Ed ancora: “In zona gialla la capienza consentita non può essere superiore al 50 per cento di quella massima autorizzata”.

Discoteche

Per le discoteche, e i luoghi da ballo in generale, l’asticella sarà essere fissata al 50% al chiuso, 75% all’aperto. “Nei locali al chiuso ove si svolgono le predette attività – si legge inoltre nella bozza – deve essere garantita la presenza di impianti di aereazione senza ricircolo dell’aria, e restano fermi gli obblighi di indossare il dispositivo di protezione delle vie respiratorie previsti dalla vigente normativa, ad eccezione del momento del ballo”.

Sport

Cambiano le regole anche per gli stadi e i luoghi dove, in generale, si assiste a competizioni agonistiche. Sempre nel segno di un graduale ritorno alla normalità. In zona gialla, si legge nel decreto, “la capienza consentita non può essere superiore al 50 per cento di quella massima autorizzata all’aperto e al 35 per cento al chiuso. In zona bianca, l’accesso agli eventi e alle competizioni di cui al primo periodo è consentito esclusivamente ai soggetti muniti di una delle certificazioni verdi COVID-19 di cui all’articolo 9, comma 2, e la capienza consentita non può essere superiore al 75 per cento di quella massima autorizzata all’aperto e al 60 per cento al chiuso”. Oltre alla capienza, restano le altre norme anti Covid da seguire: “Le percentuali massime di capienza di cui al presente comma si applicano a ciascuno dei settori dedicati alla presenza del pubblico nei luoghi di svolgimento degli eventi e competizioni sportivi Le attività devono svolgersi nel rispetto delle linee guida adottate dalla Presidenza del Consiglio dei ministri – Dipartimento per lo sport, sentita la Federazione medico sportiva italiana, sulla base di criteri definiti dal Comitato tecnico-scientifico. Quando non è possibile assicurare il rispetto delle condizioni di cui al presente comma, gli eventi e le competizioni sportivi si svolgono senza la presenza di pubblico”.

Musei, via il metro di distanza

All’articolo 2 del novità anche per i musei: Con l’aumento della capienza massima consentita al 100 per cento per musei, teatri e luoghi di cultura, viene meno, secondo quanto si legge nella bozza del decreto al vaglio del Cdm, l’obbligo di mantenere la distanza interpersonale di almeno un metro.

Le sanzioni: per chi non rispetta i limiti di capienza chiusura fino a 10 giorni

I trasgressori, i gestori che non faranno rispettare i limiti di capienza, dovranno abbassare la saracinesca per qualche giorno: “Dopo una violazione delle disposizioni” relative “alla capienza consentita e al possesso di una delle certificazioni verdi Covid-19″ a partire dalla seconda violazione, “commessa in giornata diversa” si applica “la sanzione amministrativa accessoria della chiusura da uno a dieci giorni”, si legge nella bozza del decreto appena approvato.