L’impasse sui rifiuti durerà (almeno) altri due mesi. Dopo l’incontro della scorsa settimana con le Srr, e valutato che non ci sono (ancora) le condizioni per cominciare lo smaltimento della monnezza fuori regione, l’assessore all’Energia Daniela Baglieri ha prorogato di un paio di mesi il conferimento straordinario nelle discariche di Siculiana, Motta Sant’Anastasia e Gela, per sopperire alla chiusura dell’impianto di Lentini, gestito dalla Sicula Trasporti. Quelli di Siculiana e Motta sono impianti privati, gestiti rispettivamente da Catanzaro Costruzioni e Oikos, che ricevono i rifiuti in uscita dal Tmb di Lentini (impianto di trattamento meccanico-biologico) dove non si possono più abbancare. Anche la discarica ennese di Cozzo Vuturo è stata tirata in ballo dall’assessorato, pur in assenza di un accordo con la Sicula Trasporti sui requisiti dei rifiuti trattati.

A richiedere un’altra soluzione d’emergenza, come si evince dalla nota dell’assessore, sono le Srr Catania Metropolitana, Catania Provincia Nord e Siracusa. L’ennesima soluzione-tampone (la disposizione di Musumeci, dello stesso calibro, era scaduta lunedì scorso) fa slittare di qualche settimana l’emergenza. Alle società di regolamentazione del servizio di raccolta, infatti, era stato richiesto di esplorare il mercato per trovare dei privati che si occupassero – dietro lauto compenso – di trasportare i rifiuti fuori dalla Sicilia. La Srr di Palermo era sul punto di accordarsi con una società del Liechtenstein, ma per molte altre l’indagine di mercato non ha prodotto risultati. Nonostante la Regione si fosse impegnata a garantire per i primi tre mesi gli extracosti a carico dei Comuni, per evitare di incidere sulle bollette della Tari.

Anche l’Avviso sui termovalorizzatori è stato prorogato a fine dicembre. E il Movimento 5 Stelle torna all’attacco. “Le discariche sono piene, al presidente Musumeci non resta che ammettere il fallimento e dichiarare lo stato di emergenza”, scrivono in una nota Giampiero Trizzino, Stefania Campo e Stefano Zito (componenti della commissione Ambiente e Territorio) insieme ai colleghi Nuccio di Paola e Ketty Damante. I deputati sottolineano come “l’unica strategia del governo regionale è quella di portare i rifiuti all’estero, dopo aver trascorso quattro anni senza programmi, senza progetti e senza aver costruito nuovi impianti per lo smaltimento. I risultati sono sotto gli occhi di tutti e a pagarne le spese sono i territori, con montagne di rifiuti che restano abbandonate nelle città”.

“Critica la situazione in alcune discariche pubbliche, già sature, che non possono sobbarcarsi il carico aggiuntivo delle altre province. Tra queste Enna o peggio ancora Gela: qui, in contrada Timpazzo, sono già stati superati i livelli di contaminazione. Lo ha certificato l’Arpa, che ha anche inviato gli atti alla magistratura. In questo scenario – proseguono i deputati – il presidente della Regione chiede ai gestori delle discariche ulteriori sforzi per ricevere i rifiuti, ma sa benissimo che l’unica soluzione rimasta è spedirli all’estero, con costi aggiuntivi per le casse pubbliche. Intanto, in questo modo il problema non si risolve mai, piuttosto si aggrava e le soluzioni vengono ancora una volta rinviate al futuro. È il frutto di una politica che ha abbandonato i palazzi degli assessorati. La gestione dei rifiuti, così come altre, viene governata dai dirigenti, costretti a gestire l’emergenza, in mancanza di alcuna visione politica”, concludono i deputati.