Si sarebbe dovuto votare lo scorso 30 giugno, attraverso elezioni di secondo grado, per il ripristino delle cariche elettive delle ex province siciliane. Ma l’Ars ha stoppato tutto, rinviando il voto alla prossima primavera. La diretta conseguenza di questa decisione è stato il rinnovo dei commissari di Liberi Consorzi e Città Metropolitane. Ieri il presidente della Regione Nello Musumeci ha provveduto alla proroga degli incarichi. Il nuovo mandato, per tutti, scadrà il 31 maggio 2020. Restano al proprio posto Girolamo Di Pisa (Agrigento), Rosalba Panvini (Caltanissetta), Ferdinando Guarino (Enna), Salvatore Piazza (Ragusa), Carmela Floreno (Siracusa) e Raimondo Cerami (Trapani), nonché Salvatore Currao (Consiglio metropolitano di Palermo), Francesca Paola Gargano (Consiglio metropolitano di Catania) e Filippo Ribaudo (Consiglio metropolitano Messina). Le ex Province sono rette da commissari straordinari da più di 6 anni. A Ragusa e Agrigento, addirittura da sette anni e mezzo. La riforma degli enti d’area vasta, avviata da Rosario Crocetta durante una trasmissione da Giletti, anni fa, non è mai entrata nel vivo. Oltre a far saltare qualche poltrona – è stato questo l’incipit della “rivoluzione” – si sono perse tantissime competenze. Oggi le ex province hanno smesso di occuparsi della manutenzione viaria e degli edifici scolastici, con tutto ciò che ne deriva. Di recente il governo nazionale ha dovuto nominare un commissario per le strade secondarie, che ormai sono abbandonate a se stesse.