Non ho nulla contro Greta, a parte la sua figura idolatrica, la favola di una adolescente che legge i segni della terra e del mare e del cielo, abbandona la scuola e così salva il creato. Ma amo Olga Misik, sua coetanea che legge la Costituzione della Federazione russa ai poliziotti imbarazzati, da sola, dopo mille arresti, alcuni avvelenamenti, botte e incarcerazione dei dissidenti politici che osano protestare a Mosca contro l’esclusione di candidati indipendenti alle elezioni. Sentinella in piedi… L’articolo completo su ilfoglio.it