Le imposte su plastica e bevande zuccherate che, a meno di giravolte dell’ultima ora, finiranno nella manovra finanziaria del governo giallorosso (da domani in discussione al Senato), non piacciono a Stefania Prestigiacomo. L’ex ministro all’Ambiente del governo Berlusconi, parlamentare di Forza Italia e vicepresidente della Commissione Bilancio alla Camera, è pronta alla crociata: “Sono l’esempio di una politica amorale che spaccia per misure etiche tasse imposte ai cittadini per far cassa e trovare fondi per pagare chi non lavora, o se lavora lo fa in nero o peggio nell’illegalità – ha spiegato la Prestigiacomo nel suo intervento a “La Sicilia” – Non ha niente di seriamente ambientale il balzello sugli imballaggi in plastica. E non ha nulla a che fare con la tutela della salute la tassa sulle bibite zuccherate”.

La plastic tax prevede il pagamento di un euro al chilo sugli imballaggi, mentre la sugar tax costringe il fabbricante, l’importatore e l’acquirente al pagamento di 10 euro per ettolitro sul prodotto finito.  “La battaglia sull’inquinamento delle plastiche fu intrapresa dal nostro governo nel 2010, ma mai ci saremmo sognati di tassare dalla sera alla mattina la produzione di shopper senza misure di accompagnamento ad una conversione industriale che deve compiersi con modi e tempi del tutto diversi”. A denunciare i rischi della plastic tax era stato l’ad di Sibeg, la più grossa azienda siciliana che imbottiglia la Coca Cola: il provvedimento del governo rischia di far crollare il fatturato del 27% e potrebbe costringere a tagliare 185 dipendenti.

Il combinato disposto delle due misure – sostiene ancora Prestigiacomo – sarebbe davvero micidiale per questa azienda. Diciamo la verità: per un governo di sinistra come l’attuale non c’è nulla di più ideologico che una tassa sulla Coca Cola e sulla plastica, simboli di un consumismo capitalista che è ancora ossessione di tanti a sinistra. Ci batteremo con ogni mezzo perché nuove tasse inique e dannosissime non distruggano lavoro e speranza e futuro per il Paese e per la nostra Sicilia”.