La stagione concertistica è ripresa, ma il Teatro Massimo Bellini di Catania non si è ancora lasciato alle spalle la crisi. Nei giorni scorsi, però, qualcosa si è mosso. Assieme all’assessore al Turismo Manlio Messina, il presidente Nello Musumeci ha incontrato i sindacati e, pur senza sottrarsi alle responsabilità in capo alla Regione, ha ampliato il ragionamento: “Sia chiaro, non è solo un problema di denaro – ha spiegato il governatore – Il Bellini soffre di una grave debolezza gestionale che lo fa sopravvivere e non vivere. Invece deve aprirsi al territorio, contagiare i ragazzi delle scuole, moltiplicare gli abbonamenti, attrarre quanti più turisti visitatori, fare tournée all’estero. Ma se ci muoveremo tutti nella stessa direzione lo Stabile potrà uscire dal pantano”.

Tra gli attori c’è anche la Regione, che quest’anno è riuscita a reintegrare 13 milioni. Ma che per il 2020 ne aveva messi in conto 8,9, rispetto a un fabbisogno annuo che si aggira sui 15: “Vero che tutti i teatri lirici italiani vivono lo stesso problema – ha chiarito ancora Musumeci – ma altrove le risorse arrivano da più soggetti pubblici e da gruppi privati (ma al Bellini non esiste un regolamento per accettare contributi da sponsor privati, lo ha detto Messina). Qui, invece, il peso finanziario è tutto sul bilancio regionale. Il Comune non tira fuori un euro dal 2004, la provincia da un decennio. Noi, invece, abbiamo un debito di 7 miliardi e un disavanzo da 7,3 miliardi accumulato negli ultimi trent’anni. E’ facile capire come sia impossibile fare fronte a nuovi maggiori oneri sulla spesa corrente”. Tuttavia il governatore ha spiegato ai rappresentanti sindacali che pure nei prossimi anni sarà proposto un contributo da 13 milioni e che comunque la decisione finale spetta all’Ars. Per questo i sindacati hanno chiesto un incontro a tutti i capigruppo dell’Assemblea regionale: “Riteniamo che debba essere l’opposizione e non solo la maggioranza a prendersi cura del Teatro”.

Infine, prima del concerto di ieri sera, i musicisti del Bellini, con la complicità degli spettatori, hanno tenuto una fiaccolata per il compleanno del Cigno e come segno augurale per la ripresa degli spettacoli.