Era una marchetta elettorale, un vergognoso e spudorato voto di scambio. Ma loro, i grillini, lo avevano contrabbandato come la rivoluzione che avrebbe portato migliaia e migliaia di disoccupati alla conquista di un posto di lavoro. Ma di lavoro non ce n’era prima, non ce n’è ora e, con la crisi del coronavirus, non ce ne sarà nemmeno per gli anni a venire. Dispiace dirlo, ma con il reddito di cittadinanza i Cinque stelle hanno creato un esercito di privilegiati, comodamente distesi sui divani di casa, ai quali lo Stato consegna mensilmente un assegno di oltre settecento euro. E agli altri? Che cosa darà lo Stato a quelli che invece si alzavano ogni mattina per portare un tozzo di pane a casa e ora non hanno più dove sbattere la testa? Anche tra i poveri ci sono i salvati e ci sono i disperati. Qualcuno dovrà porre riparo a questa indecente ingiustizia sociale.