Non si attenua la polemica sui regionali all’indomani della ‘minaccia’ dei sindacati, che si apprestano a querelare il presidente della Regione per averli definiti dei grattapancia. Alla sollecitazione di Cgil, Cisl e Uil di avviare una riforma della burocrazia, ha risposto l’assessore alla Funzione Pubblica, Bernadette Grasso: “Desta meraviglia che i sindacati non si siano accorti del processo di riorganizzazione e semplificazione della macchina amministrativa messo in campo dal Governo Musumeci. Forse il livore delle sigle sindacali che oggi alzano la voce è dettato da questioni che non riguardavano i dipendenti regionali bensì privilegi dagli stessi sindacati acquisiti nel tempo, che con l’attuale Amministrazione sono stati aboliti? I privilegi non esistono più: né per i politici, né per i sindacati, né per i dipendenti o i dirigenti”.

Rivolgendosi alle tre sigle sindacali, la Grasso ha specificato di non accettare “da loro lezioni sulla riforma della burocrazie e sullo snellimento e digitalizzazione amministrativa: saremmo ben felici se i sindacati volessero dare il loro contributo suggerendo norme specifiche. Dopo 20 anni – contrattacca l’assessore di Forza Italia – abbiamo sbloccato i concorsi regionali ma sembra che la cosa per i sindacati sia passata inosservata. Per non parlare del rinnovo del contratto di lavoro, che a distanza di 3 mesi dal nostro insediamento è stato applicato grazie a specifiche risorse messe a disposizione. Abbiamo firmato un contratto che prevede lo smart working per quasi 5 mila dipendenti, che è tra i più efficiente a seguito dell’emergenza sanitaria da Covid-19. Solo nel mio palazzo ho trovato una situazione strutturale a dir poco imbarazzante. Non era cablato e al suo interno c’erano strumenti tecnologici obsoleti”. “Al giro di boa del nostro mandato – conclude Grasso – tutto questo è stato fatto. Mi spiace che i sindacati, forse per conservare qualche tessera, negano l’evidenza con attacchi strumentali a chi si batte e lavora a tutela del comparto”.