Cosa ha Elena Pagana che Giusy Savarino non ha? La domanda pende sulla testa del governo Schifani come un’inquietudine politica, come un rimorso, come un predicato molesto. La Savarino, dodici ore prima della presentazione della giunta, era nella lista degli assessori proposti da Fratelli d’Italia. Aveva le carte in regola: esperienza parlamentare, consenso elettorale. Ma prima di andare in conferenza stampa Schifani è stato richiamato all’ordine. Anzi, al contrordine: fuori la Savarino, dentro la Pagana; fuori la deputata eletta, dentro la candidata bocciata dagli elettori, ma moglie dell’ex assessore alla Sanità. Non sappiamo quale colonnello meloniano abbia notificato a Schifani il contrordine. Ma una cosa è certa. S’avanza un nuovo bullismo, quello dei vincitori. Tu chiedi: perché la Pagana sì e la Savarino no? E il gerarca risponde: “Perché lo dico io”.