Durante il vertice di maggioranza convocato ieri da Nello Musumeci, che per gli aspetti politici si è rivelato un flop, è servito a dare il ‘via libera’ alla realizzazione dei termovalorizzatori per porre un freno all’emergenza monnezza. Tutto il centrodestra sarebbe d’accordo. L’ipotesi, già inserita dal governo nel piano rifiuti adottato dalla giunta e valutato positivamente dal Cga, era stata preannunciata qualche tempo fa da Musumeci in un’intervista al Giornale di Sicilia: “Serve almeno un termovalorizzatore per i rifiuti che residuano dalla differenziata e per quelli delle tre città metropolitane che sono troppo indietro proprio sulla differenziata. La nostra idea è quella di proporre la realizzazione di uno di questi impianti con una capacità di smaltire circa 300 mila tonnellate all’anno”. Una prospettiva che – comunque – richiederà anni. Sembra già accantonata, invece, l’ipotesi di conferire i rifiuti fuori dal territorio regionale. La manifestazione d’interesse pubblicata dal dipartimento Acqua e Rifiuti, infatti, è andata deserta. La soluzione a breve termine per rimediare alla chiusura della discarica di Lentini, che avverrà nei prossimi giorni, è permettere ai 140 comuni che ne usufruiscono di abbancare in altri impianti (compreso quello di Gela, pubblico) in attesa di valutare altre mosse.