Ieri Roberto è entrato al bar e per prima cosa mi ha cercato. Mi ha raccontato dell’incontro con l’assessore alle politiche sociali Peppe Mattina e della sua disponibilità a dargli una mano per rimetterlo in carreggiata. Io quando vedo le anime perdute come Roberto penso sempre a un autobus ammaccato con un milione di chilometri, uno di quegli autobus che in fondo ha solo bisogno di un meccanico di buona volontà che abbia la pazienza di dargli una bella botta per rimetterlo dentro a questo viaggio che si chiama vita.

Non conosco nel dettaglio la strada percorsa da Roberto per arrivare a dormire dentro a una macchina scassata in via Giovanni Argento, di fronte ai palazzoni pieni di studenti, a un supermercato e alla sua vecchia casa che oggi abitano la ex moglie e l’adorata figlia. Immagino che il suo lento precipitare non sia addebitabile esclusivamente alla sfortuna e che di cazzate ne abbia fatte parecchie. Però la vita gli sta forse offrendo una chance. Il pezzo su Buttanissima.it ha fatto partire una gara di solidarietà le cui dimensioni mi lasciano stupefatto e che vedremo di mettere a punto nei prossimi giorni (risponderò a tutti, promesso).

Continuo a ricevere messaggi di persone pronte ad offrire un contributo, un pasto, un lavoro. Mi ha scritto anche la sorella di Roberto, mi ha detto grazie. Le ho risposto che l’unico merito che ho, se ce l’ho, è stato quella di raccontare una storia, una delle mille storie sghembe che passano da questo bar, il resto è tutto nei messaggi che mi avete mandato.

L’assessore mi ha spiegato che gli troveranno un alloggio e si faranno carico delle prime mensilità. Il problema, e vi prego di credermi, sarà sradicare Roberto da quella macchina scassata in cui dorme e da quel quartiere, che sono per lui da sempre, malgrado vicissitudini e bastonate, tutto il suo mondo. Ma si vedrà. Ieri ho consegnato a Roberto una busta che una donna mi ha fatto avere. C’erano 150 euro. “Ma sicuro che sono per me?”, mi ha chiesto con gli occhi che via via diventavano rossi di pianto. Non fare cazzate e spendili bene, gli ho detto. Me l’ha promesso e voglio credergli.