Le tensioni, le fumisterie, gli sbandamenti e gli smarrimenti che abbiamo visto in questa settimana nell’aula di Montecitorio sono pagliuzze rispetto al Grandguignol che la politica apparecchierà, soprattutto in Sicilia, in questo 2022. Bisognerà rinnovare in primavera sindaci e consigli comunali di Palermo, Catania e Messina. Bisognerà eleggere in autunno il presidente della Regione e i settanta onorevoli dell’Assemblea Regionale. Bisognerà preparare la campagna per le “nazionali” del 2023 e per un parlamento che, tra Camera e Senato, avrà i seggi ridotti di un terzo. Sarà una battaglia all’ultimo sangue. Chi deciderà quali sono i candidati da salvare e quelli da affossare? Chi avrà in mano il potere di formare le liste? Prendete i Cinque Stelle: deciderà Giuseppe Conte o Luigi Di Maio? Non c’è leader che non affili le armi. E’ l’anno dei pugnali e dei veleni.