Non so se ci avete fatto caso, ma un tema che durante la conferenza stampa di Schifani non è stato nemmeno sfiorato è stato quello della morale, della legalità, della trasparenza. Non l’ha sfiorato il Governatore – il silenzio è la principale virtù del Principe, annotava Machiavelli – e non l’hanno toccata nemmeno i bravi giornalisti arrivati a Palazzo d’Orleans con i taccuini pieni di domande. E dire che gli argomenti non mancavano: c’è il mistero glorioso, e forse anche un po’ scandaloso, di Gaetano Armao, un opaco avvocato d’affari al quale sono stati conferiti due incarichi di un tale potere da elevarlo al ruolo di vice presidente occulto della Regione; c’è il mistero gaudioso, e ancora senza verità, degli ventitré milioni bruciati dall’assessorato al Turismo in una campagna che ha foraggiato i grandi gruppi editoriali e non certo gli albergatori; e c’è il mistero doloroso di una sanità che, tanto per citare ancora una volta Leonardo Sciascia, “precipita verso il fondo senza mai toccare il fondo”: una sanità che non ha medici per tamponare le emergenze, che non ha un assessore, che ha smantellato l’ortopedia, che non ha manager autorevoli e motivati, che non riesce a controllare né gli abusi né gli appalti e che, nella sua leonina impotenza, non sa nemmeno se e come coinvolgere i privati: insomma, il disastro è mio e guai a chi me lo toglie.

Misteri. Cassetti sigillati. Armadi blindati. Questa è la Regione governata da Renato Schifani e da una maggioranza sempre più sul punto di esplodere. E i giornali che fanno? Ovviamente fanno il loro mestiere, con impegno e libertà: informano, cercano notizie, scavano, intervistano, non nascondono nulla, fanno anche i loro scoop. Poi naturalmente – come succede in tutte le grandi famiglie – c’è chi è più rigoroso e chi è più compiacente, chi è più distaccato e chi è più coinvolto, chi è più ruvido e chi è più morbido, chi assegna nove colonne anche a un gargarismo di Schifani e chi invece ritiene giusto ignorarlo.

Detto questo, una domanda sulla questione morale, alla conferenza stampa di Palazzo d’Orleans, andava fatta. Ma non piangiamoci addosso. Sarà per la prossima volta.