Se ci restasse ancora un po’ di humor potremmo dire che alla fin fine è una storia di palloni gonfiati e che dietro l’ultimo scivolone del Palermo non c’è che un vecchio copione d’avanspettacolo. Ma il tempo è greve e forse è arrivato il momento di chiederci perché questa terra sia diventata la sponda d’approdo per tutti gli avventurieri. Lo schema non cambia: il truffaldo si traveste da imprenditore e dice di avere un know how esclusivo; trova quaggiù un consulente – che in realtà è un maneggione della politica – e tenta il colpo milionario. A qualcuno riesce. A Ezio Bigotti, ora agli arresti per corruzione, è andata benissimo: con un censimento fasullo dei beni immobiliari della Regione ha incassato oltre novanta milioni. Ai Tuttolomondo, avventurieri del pallone, è andata invece maluccio. Ma solo perché non hanno trovato il consulente buono per tutti i bluff.