Se qualcuno ha capito per quale programma politico votiamo scegliendo l’uno/a o l’altro/a degli aspiranti a coprire la carica di Presidente della Regione per favore potrebbe spiegarmelo? Io ho letto finora solo parole generiche. E alcune volte nemmeno quelle.

Proverò a svolgere qualche riflessione nel corso di questo mese che ci separa dal 25 settembre.

Oggi “Repubblica” di Palermo pubblica una intervista di Caterina Chinnici. A chi ha deciso di votare per il PD consiglio di non leggerla.

Ecco il pezzo forte dell’intervista: «Il mio nome è una storia e quella storia ha un significato ben preciso per me e per le persone che mi sostengono. Ciò che sta sotto l’insegna di quel nome va di conseguenza».

Sottoscrivo e però, volendo sapere «ciò che sta sotto l’insegna di quel nome», non ho trovato nulla nell’intervista. Silenzio totale.

Leggo di nuovo: «mi chiamo Caterina Chinnici (…) Quel nome è una storia e quella storia ha un significato ben preciso per me».

D’accordo di nuovo e però, per favore, dica ai suoi elettori un paio di cose da fare e da associare al suo nobile nome. Silenzio tombale.

Leggiamo ancora: «il mio amore per la Sicilia è sempre là, ed è la ragione fondamentale dell’impegno che ho messo a disposizione».

Sempre d’accordo. Un paio di cose con cui manifesterà questo amore? Ancora silenzio assordante.

La battuta finale è strabiliante. La giornalista prova a farle uscire dalla bocca qualcosa che abbia a che fare coi contenuti.

Domanda: «Manca un mese al voto: come porterà avanti la campagna elettorale nelle prossime settimane?».

Risposta: «Voglio concentrarmi sul programma di governo. Dopo quanto accaduto, dobbiamo accelerare».

Incredibile. Fra 30 giorni si andrà a votare, la candidata è passata per il filtro delle primarie e sul programma deve ancora concentrarsi!

Credo che nessuno, nemmeno l’aspirante al trono Caterina Chinnici, pensa che possa avere una qualche chance di successo una candidatura siffatta.

Un regalo immeritato al centrodestra.

(tratto da Facebook)