“Sanguigno ed esplosivo, classico drummer da big band”, così il maestro Ignazio Garsia del Brass Group di Palermo definisce Sebastiano Alioto, cuore ritmico del progetto “Brasil fala italiano”, che sabato sera andrà in scena sul palco del teatro Santa Cecilia alle 21.30. Il pianista Tony Vella ha definito Sebastiano un “talento naturale”. Per il maestro Gianni Cavallaro, è l’autentica definizione di “batterista”. Claudio Lo Cascio gli ha riconosciuto un tempismo unico.

Tra jazz e musica pop, la storia musicale di Sebastiano, oggi batterista dell’Orchestra Jazz Siciliana, comincia con il rock progressive a 14 anni, con il primo concerto in piazza a Campofelice di Roccella e con i numerosi ascolti del trio dello storico pianista e tastierista Keith Emerson (innovatore nell’uso dell’organo Hammond, in particolare dei sintetizzatori Moog) di cui era appassionato. Era il 3 settembre 1975. La passione di Sebastiano riconosciuta nel tempo dai maestri Giuseppe Cataldo, docente di batteria e percussioni, oggi direttore d’orchestra al Conservatorio di Palermo, e con Bruno Biriaco, Agostino Marangolo, Peter Erskine e Claudio Mastracci con cui seguirà degli stage, insieme al suo “tempismo perfetto”, alla sua precisione, sicurezza e pulizia del suono, alla sua grande passione ed energia gli fanno guadagnare un posto d’onore in numerosi concerti e tournèe mondiali accanto ad artisti come i New Trolls, alla fine degli anni ‘80, al cantautore Francesco Baccini, e a numerosi artisti negli studi Rai come la cantante americana Dionne Warwick, il chitarrista portoricano Josè Feliciano, Ornella Vanoni e i Pooh tra il 1997 e il 2001.

Un’altra qualità che contraddistingue Sebastiano è la versatilità. Nella musica jazz lavora a fianco del vibrafonista Enzo Randisi, nei Duke Ellington Singers, nel Cinzia Spata Unit e nell’Orchestra Jazz Siciliana. Ha accompagnato il percussionista americano Ray Mantilla, il trombettista Cicci Santucci e il sassofonista Steve Grossman. Nel 1991 fonda il Palermo Spiritual Ensemble. Ha inciso per il disco “Naxos” insieme al chitarrista Francesco Buzzurro, al pianista Mauro Schiavone e al bassista Riccardo Lo Bue. Nel 1996 incide il brano “Horses” per l’album “The view from here” insieme al chitarrista di Bob Dylan, Artie Traum. Un’altra grande esperienza è la registrazione dal vivo nel 2002 con l’Orchestra Sinfonica Siciliana, con Nick The Nightfly e Sarah J. Morris.

Sebastiano è il ritmo di “Brasil fala italiano”, che nasce dalla sua passione per la musica latina, sudamericana e brasiliana. Basti ricordare la sua esperienza a Rio De Janeiro con il pianista Jim Porto nel 1994 in cui ha conosciuto artisti come Djavan, Morares Morerira e Marisa Monte e con il chitarrista Toquinho in una tournèe italiana nel 2006. Il progetto ha messo d’accordo altri due grandi cultori palermitani del genere come il chitarrista e pioniere a Palermo dell’arte brasiliana, Vincenzo Palermo e il bassista Gianni La Rosa. Sul palco insieme a loro, la delicata voce di Pamela Barone e il virtuosismo pianistico di Antonio Zarcone. Tra calde sonorità carioca e bahiane, tra malinconia e tristezza, il gruppo messo a punto da Sebastiano Alioto si esibirà ricordando il poeta, conosciuto in Italia, Vinicius De Moraes sulle note di una variegata proposta di canzoni brasiliane tradotte in italiano come “Io so che ti amerò”, “Samba pra Vinicius”, “La gente e me”, “Tristezza”, “Acquarello” e “Tatuaggio”, da Sergio Bardotti, Bruno Lauzi e Sergio Endrigo, citazioni brasiliane famose e pillole di canto in lingua portoghese.