La commissione Ambiente dell’Ars ha approvato il disegno di legge sui rifiuti, giunto alla sua quarta revisione. Un anno e mezzo fa il ddl si era fermato all’articolo 1, a Sala d’Ercole, preso di mira dai franchi tiratori. La proposta, uno dei fiori all’occhiello del governo Musumeci, passa col voto contrario del Pd. Ma ciò non turba la presidente della IV commissione, Giusy Savarino (Diventerà Bellissima): “Dopo innumerevoli sedute di commissione e la ricerca di ogni mediazione possibile, ritengo che siano state superate tutte le perplessità tecnico giuridiche che erano state sollevate anche dalle opposizioni – dice la deputata – Mandiamo in aula un testo in gran parte condiviso, tranne che per il numero degli ambiti di gestione, che noi riteniamo debbano essere, almeno in prima applicazione, nove ovvero uno per provincia. Lo riteniamo sia per motivi organizzativi e logistici, che per contemperare il dettato legislativo del codice dell’ambiente, il quale intima che siano almeno di livello provinciale, con quanto richiesto dalla Corte dei Conti, che chiede di ridurle”.

“Ora che la sintesi è stata trovata, mi auguro che l’Aula possa approvarla in breve tempo, perché sarebbe una risposta ottimale dopo che, grazie al Governo Musumeci, è stato approvato anche il piano regionale di rifiuti, che programma l’impiantistica in Sicilia. Semplificare, rendere trasparente e ridurre i costi della gestione e dell’organizzazione sarebbe un’ulteriore risposta data ai siciliani”, conclude la deputata Ars. Le offre una sponda Eleonora Lo Curto, capogruppo dell’Udc: “Si va verso nove soli ambiti (Ato) e le nuove Autorità di ambito (Ada), con responsabilità dirette dei sindaci. Il ddl ribadisce la preminenza del pubblico nel sistema di raccolta e smaltimento dei rifiuti e vincola anche le imprese private a precisi obblighi in caso di necessità di smaltimento al di fuori degli impianti pubblici. Sono certa che la nuova legge, non appena verrà approvata dal parlamento regionale, costituirà un unicum con il Piano Rifiuti voluto dal governo Musumeci e collocherà la Sicilia tra le regioni virtuose”.

Su posizioni opposte il segretario del Pd, Anthony Barbagallo: “Il nuovo testo approvato in commissione Ambiente con il voto contrario del PD continua a prevedere 9 Ato e non 5 così come invocato sia dalla Corte dei Conti che dal governo nazionale. Inoltre, le SRR vengono cancellate – comprese alcune eccellenze come Kalat ambiente – con procedure farraginose che rischiano di mandare in tilt il sistema”. Restano in piedi tutte le perplessità già espresse dal Pd anche in precedenza: come si intendano raggiungere gli obiettivi per la differenziata, la mancata individuazione degli impianti puntando ancora sulle discariche ma senza prendere in considerazione il fabbisogno dei territori. Sono stati approvati, invece, dalla Commissione due emendamenti del Pd che prevedono la centrale unica di committenza per i rifiuti e il divieto di subappalto. “In aula il Pd – prosegue il deputato e segretario dem – ribadiremo il nostro no a questa non riforma e proveremo a modificare, in meglio, un testo che riguarda un settore nevralgico per la Sicilia su cui il Governo ha sprecato, ancora una volta, l’occasione”.