Di Maio non può stare nel governo e, insieme, fare il capo politico del Movimento 5 Stelle. Giorgio Trizzino ha esternato un pensiero che gli cova dentro da sempre. Stavolta lo ha fatto a mezzo stampa, in un’intervista a Repubblica: “Ha ragione quando dice che dobbiamo essere tutti uniti – ha spiegato il parlamentare siciliano, alla prima legislatura – Ma per la salute del M5s mi auguro che dedichi più tempo alla vita dei gruppi parlamentari. C’è qualcosa che non va”. Che cosa? “C’è un calo di attenzione della gente verso i nostri argomenti. Significa che qualcosa è accaduto” anche se “non abbiamo fatto errori così grossolani da giustificare un simile calo”. Il problema, insomma, è legato alla leadership: “Dovevamo fare più conferenze stampa, per dire le cose che facevamo, e meno talk show, dove spesso siam stati battuti, perché troppo naif – insiste Trizzino -. E’ venuto a mancare un filo diretto con la gente e ormai sembra tutto colpa nostra, dall’Ilva a Venezia sott’acqua”. La chiosa è ancora su Di Maio: “Ha avuto il merito di portarci al 32%, ma poi ha sottovalutato il fatto che il 4 marzo era successa una rivoluzione, e che bisognava analizzarla meglio e non andare semplicemente al governo. Siamo in difficoltà, ma si può recuperare il rapporto con gli elettori. Basterebbe dire di aver sbagliato. Di Maio deve capire che la salute del M5s è essenziale anche per la vita del governo”.