Quando Luigi Di Maio finalmente compare dal fondo della sala e di corsa, quasi ballando sulla musica a palla, raggiunge col suo microfono ad archetto il palco bianco e blu sotto la scritta gommata “reddito di cittadinanza”, ecco che una sensazione di piacevole familiarità avvolge tutti i presenti: caro vecchio Giorgio Mastrota! Turbo venditore di pentole. “Sìori e sìore, benvenuti. Vi spiegheremo bene cos’è il reddito di cittadinanza”. In questa sala di hotel romano ci sono Lino Banfi e Danilo… L’articolo completo su ilfoglio.it