Spiegamelo come se avessi quattro anni. In Philadelphia l’avvocato, che nel film ha le fattezze di Denzel Washington, introduce così ogni incontro coi suoi clienti. Spiegamelo come se avessi quattro anni. Come dire: spiegamelo in maniera basica, come lo spiegheresti a un cretino. Spiegamelo nella sua essenza affinché non mi sfugga niente, non dare niente per scontato. Spiegamelo come se non avessi un background, come se non sapessi come va il mondo, non farmi fare giri complicati. Spiegamelo basandoti sulla fredda cronaca, non metterci dentro pathos né alcun tipo di coinvolgimento emotivo.

È un approccio interessante, se ci pensate. Quando facevo il cronista mi piaceva scimmiottare l’avvocato del film e all’interlocutore che si apprestava a raccontarmi una storia dicevo: spiegamelo come se avessi quattro anni. Fai finta di avere di fronte un bambino e non un giornalista. Vi assicuro che riuscivo ad ottenere informazioni che altrimenti chi mi stava di fronte – dando forse per scontati il mio intuito, la mia formazione, la mia esperienza – avrebbe taciuto. Ne sono certo.

Roberto Alajmo non sarà più il direttore del teatro Biondo. Gli subentrerà qualcuno malgrado gli innegabili successi che il suo quinquennio ha prodotto. Mi baso sui numeri: uno su tutti gli abbonati, passati dai 1120 della stagione 2012/2013 ai 4 mila e 600 della stagione ancora in corso.

Ometto volutamente di citare gli attestati di stima del mondo culturale siciliano e dei frequentatori abituali del teatro poiché non si tratterebbe di un dato oggettivo e rischierei dunque di falsare il mio ragionamento.

Mi pare inoltre doveroso aggiungere due particolari che una città infinitamente provinciale e dietrologa come Palermo merita: 1) Alajmo, che conosco e stimo, non è un mio amico, o almeno non lo è nell’accezione comune. 2) Non sono un frequentatore di teatri, so pochissimo delle dinamiche – politiche, istituzionali, di opportunità – che determinano direttori e consigli di amministrazione.

Vi prego quindi di considerare queste poche righe come il parto di un profano, un bambino appunto a cui hanno appena detto che malgrado i successi, e a dispetto del vecchio adagio secondo cui squadra che vince non si cambia, Roberto Alajmo non rientra più nei piani. Spiegatemelo bene, dunque. Spiegatemi perché Alajmo non sarà più il direttore del teatro Biondo. Spiegatemelo come se non sapessi come vanno le cose del mondo e della vita. Spiegatemelo come se avessi quattro anni, affinché anche un cretino come me possa capire.