Onorevole Prestigiacomo, siamo alle solite? La “liberal” di Forza Italia colpisce ancora?

“Ma basta con questa storia, è possibile che l’unica dimensione della politica italiana sia diventata quella della polemica strapaesana? Faccio politica da 25 anni, stamattina Libero, raffinatissimo, mi ha definito “la nonna del parlamento”, e da 25 anni ogni volta che dei migranti arrivano dalle mie parti, nel siracusano, sono andata a vedere quale fosse la situazione, a cercare di dare l’aiuto possibile. L’ho fatto anche da ministro ai tempi degli sbarchi a Lampedusa. Non so se sono liberal, credo di essere coerente con i miei valori che poi sono quelli di Forza Italia”.

Infatti Berlusconi aveva detto…

“… che se fosse dipeso da lui i 47 migranti della Sea Watch li avrebbe fatti sbarcare…”

Però così non rischia di essere arruolata a sinistra?

“A parte che, date le condizioni della sinistra in Italia, sarei una delle poche ormai, io sono andata sulla Sea Watch per sincerarmi delle condizioni esistenti su una nave ancorata davanti casa mia. Ho constatato che le condizioni psico-fisiche dei migranti sono problematiche, che queste persone portano sulla pelle e nella mente i segni degli orrori nelle carceri libiche e delle violenze dei trafficanti di esseri umani. Temo che potrebbero sorgere problemi igienico-sanitari se pensa che per tutti i migranti esiste un solo bagno. Credo quindi vadano sbarcati presto e tutti, non mancano strutture religiose e laiche pronte ad accoglierli”.

Lei è stata bersaglio di invettive anche offensive sui social. Se l’aspettava?

“Francamente no, ma non mi stupisce. Molta della politica oggi è fatta di odio diffuso a colpi di post su Facebook e di foto su Instagram. Ogni ragionamento politico viene derubricato in tweet di insulti da 140 battute. Ho ricevuto anche molti attestati di solidarietà. Io tiro dritto”.

Ascoltando lei e Miccichè sembra che esista uno “specifico siciliano” di Forza Italia. Già in occasione del caso Diciotti prendeste le distanze dalla linea del governo giallo-verde… 

“Io credo che in Sicilia siamo espressione del nostro elettorato, della cultura della nostra terra e di valori che pensiamo siano condivisi non solo nella nostra isola. La Sicilia è terra di emigrati, è terra di accoglienza, è terra anti-razzista e tollerante per storia millenaria, essendo peraltro un popolo in cui si sono mischiate e sovrapposte nei secoli etnie e culture diversissime. A questo spirito della nostra terra siamo ancorati, ne siamo figli. Orgogliosamente”.

Ma sul tema migranti avete una linea diversa quindi?

“Diversa da chi? Noi crediamo, ed è la linea di Forza Italia, che il problema vada affrontato dall’Europa come una questione che riguarda tutti i paesi dell’Unione. Crediamo che i migranti, ovunque approdino nel continente vadano suddivisi fra tutti i paesi e che bisogna adottare politiche a livello internazionale non solo per impedire ai disperati di partire, ma soprattutto per realizzare nei loro paesi condizioni di sviluppo che non li inducano a emigrare. E’ una sfida alta e difficile, ma inevitabile. Altrimenti non ci saranno muri in grado di fermare milioni di persone alla ricerca di un futuro migliore”.