Prosegue la battaglia di Davide Faraone per i diritti dei disabili. Dopo nove giorni senza cibo, il senatore del Partito Democratico è riuscito ad accelerare la firma del governatore Musumeci su un decreto che ha “liberato” 49 milioni di euro per offrire assistenza a 10 mila siciliani meno fortunati. La battaglia di Faraone è trasversale. E ora che la Camera dei Deputati ha approvato l’istituzione di una nuova branca del Ministero della Famiglia, riservata esclusivamente ai disabili, è necessario tornare a parlare col braccio destro di Matteo Renzi. Che fin dall’inizio, su questioni di certo tenore, non ha posto vessilli politici. Ma la sensibilità di un padre che da sedici anni si prende cura della sua ragazza, Sara, che soffre di autismo. Il tema lo riguarda da vicino, ma dovrebbe riguardare tutti.

L’istituzione di un Ministero per la disabilità ha irritato il Pd. Boschi ha parlato di un “ministero della segregazione” che riporta indietro il paese di 80 anni, cancellando l’idea che siamo tutti uguali. Sono riflessioni che condivide?

“Questo governo ci sta portando al Medioevo. E’ il governo dell’oscurantismo. Ostile al progresso, alla scienza, alle conquiste sociali. Basta leggere le cronache di questi due mesi e non solo sul tema dei disabili. Guardate cosa è accaduto sui vaccini, sulla cannabis ad uso terapeutico, ma anche sui diritti civili e le carceri. Per non parlare dello stop alle grandi infrastrutture”.

Qual è il rischio di una simile intuizione? Si tratta di una semplice trovata propagandistica sulla pelle dei disabili?

“Il rischio più grave è quello di un ministero inutile. Mi sono occupato di disabilità, prima al Miur e poi alla Sanità. Questa mia esperienza mi ha fatto capire che su alcuni temi o c’è una regia, un coordinamento interministeriale o è solo aria fritta. Faccio un esempio: per occuparsi dell’inclusione della qualità della vita di un bimbo fragile occorre mettere in campo politiche integrate che riguardano la scuola, la salute, lo sport, l’alimentazione, i trasporti, il lavoro, la casa, il sostegno economico, la famiglia, la previdenza e tanti altri aspetti. Vi rendete conto? Ho appena citato chissà quanti ministeri, altro che uno solo. Tant’è vero che già Fontana minaccia di dimettersi. Non sa che fare e come fare, è come un autista di un pullman che non trova il volante quando sta per mettere in moto. Il ministero della disabilità come spot può funzionare, nella realtà, no”.

Il deputato Dall’Osso (M5S) sostiene che il Pd ha ignorato i disabili per molto tempo. Cosa replica? E soprattutto, è utile condurre una materia del genere a un mero scontro fra maggioranza e opposizione di governo?

“Non voglio alimentare alcuno scontro partitico su questi temi. Lo chiedo veramente per favore. Mi sforzo di non guardare al colore, quando devo dire che una cosa è fatta bene o no. Eravamo parecchio indietro quando siamo andati al governo. Non lo dico io, ma credo sia ormai un dato di fatto. Sapete che al Miur non c’era nemmeno un’anagrafe dei ragazzi disabili in classe? Come fai ad organizzare il sostegno se non sai che disabilità, che soggettività? Adesso c’è. Invece di strapparla, utilizzatela per migliorare l’inclusione a scuola. I governi Pd in tre anni hanno fatto quello che per trent’anni non si era mai fatto. Dai fondi per la non autosufficienza notevolmente aumentati, all’aggiornamento dei Lea, la sindrome di down era ancora considerata una malattia rara e le famiglie non avevano alcun supporto economico per l’assistenza dei loro figli. E poi le leggi sull’autismo e sul dopo di noi. Leggi a me molto care. Leggi che non sono né di destra, né di sinistra. Leggi di civiltà che non dovrebbero essere temi da campagna elettorale, di scontro politico. Questo governo dovrebbe partire da qui e continuare a costruire. Ripartire sempre da zero è sbagliato. Va bene cercare nuove risorse, ma il governo centrale, perché non si occupa intanto di capire come le regioni stanno utilizzando le risorse già stanziate?”.

Fontana, celebre per le sue uscite poco “british” sulla famiglia, può avere la sensibilità adatta per occuparsi di disabilità? 

“Se Di Maio è allo Sviluppo economico, non mi sconvolge che uno come Fontana possa occuparsi di temi delicati quali la famiglia e in generale i diritti civili. Questo governo ha una sua coerenza, lo ripeto, è il governo dell’oscurantismo. La sensibilità è personale, certo Dall’Osso ne avrebbe avuta di più. Credo”.

Lo sciopero della fame ha accelerato il processo di approvazione del decreto da parte della giunta Musumeci in Sicilia, con lo sblocco dei fondi per i disabili gravi. Ma il testo non l’ha convinta. Perché? 

“Lo sciopero della fame è stata una iniziativa che si è aggiunta alla battaglia quotidiana di tante associazioni siciliane. Sono soprattutto queste realtà invisibili che si battono contro i torti. Certo, questa iniziativa non violenta ha accelerato lo sblocco dei fondi, ma siamo anche qui al Medioevo. Il decreto Musumeci ci riporta indietro di decenni. So che l’assessore regionale alla Sanità ha incontrato ed accolto le modifiche suggerite dalle associazioni. Almeno a parole. Speriamo che seguano i fatti. Deve passare innanzitutto un principio. Serve il sostegno per i progetti individuali: ogni persona disabile, ogni famiglia, necessita di un piano a sé. La politica, le istituzioni, trattano i disabili come i pastori e i loro cani trattano le pecore in un gregge. Così non può continuare. Sarò sempre pronto a gesti eclatanti, finché non cambia tutto”.

Ha denunciato ulteriori 25mila casi di disabili rimasti fuori dagli aiuti in Sicilia. Che iniziative dovrebbero prendere governo e assemblea?

“Sarà difficile, dire tanti auguri a te, a ogni compleanno, vai un po’ più via da me.” Queste sono parole tratte dalla bellissima canzone scritta da Ligabue, “A modo tuo”. Più i figli crescono, più si allontanano dai genitori e più cambiano le preoccupazioni. Sapete quante volte, quando l’ho ascoltata, ho pensato che per me e mia figlia Sara sarà esattamente al contrario? Più crescerà e più mi starà accanto. E le mie preoccupazioni saranno radicalmente diverse. Smetterà la scuola e poi? Che iniziative per le nostre famiglie? Il lavoro, l’assistenza, le mamme e i papà costretti a smettere di lavorare. Aldilà delle chiacchiere e della demagogia, sapete quanto è complicato trovare una coetanea di Sara che voglia passare un’ora con lei? O qualche genitore disponibile a mangiare una pizza con un amico con figlio disabile che invece di stare seduto a tavola, magari si agita? Questa è la vita reale e questi stanno ancora a distinguere tra disabili gravi e gravissimi e si fanno le elucubrazioni con finzioni normative. I disabili sono disabili, punto. E a tutti loro va garantita, non per un favore politico, ma per un diritto sancito dalla costituzione, una qualità della vita all’altezza di una società davvero civile. Purtroppo in Sicilia non è così, certa politica con la calcolatrice dà le pagelle ai disabili, le percentuali di invalidità che spesso non corrispondono alla situazione di sofferenza reale. Ci sono migliaia di siciliani che stanno male a cui è negata l’assistenza e le istituzioni siciliani dovrebbero occuparsene”.

Sono stati giorni infuocati anche sul fronte vaccini. Cosa denota, da un punto di vista marcatamente scientifico, il superamento dell’obbligo vaccinale?

“Giorni infuocati, ha detto bene, perché sui vaccini e sulla scienza si è abbattuta una caccia alle streghe e chi stava dalla parte della scienza è finito al rogo per la felicità di stregoni e no-vax. L’obbligo ha consentito di aumentare la copertura media nazionale delle vaccinazioni che era pericolosamente sotto le soglie raccomandate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Con la legge abbiamo tutelato i bambini e anche i soggetti fragili che, a causa delle loro condizioni di salute, non possono essere vaccinati. In questi giorni di dibattito surreale, di guerra ideologica alla scienza e al buonsenso, si è perso di vista l’intervento di sanità pubblica più importante per l’umanità: l’introduzione dei vaccini. Teorie strampalate, complottiste e oscurantiste, mi ripeto ancora una volta, hanno smontato un provvedimento, quello dell’obbligo vaccinale, che ha salvato vite umane e metteranno a rischio migliaia di persone”.

Una considerazione sull’operato dal governo: nomine Rai e opere pubbliche su tutti.

“Due mesi di fuffa per nascondere una spartizione di poltrone da Prima Repubblica. Un governo oscurantista che utilizza gli immigrati come arma di distrazione di massa per nascondere incompetenza e incapacità. Un governo dei No: No-Vax, No-Tav, No-Tap, No-Ilva, No-Euro, No e solo no. Un governo da paura”.

In una recente intervista al Corriere della Sera, ha annunciato che farà presto la tessera dei Radicali. Quali sono, disabilità a parte, le battaglie e lo spirito delle iniziative promosse da Pannella, e dai suoi successori, che condivide?

“Gli Stati Uniti d’Europa, la riforma della giustizia in senso garantista, i diritti civili, la riforma del sistema carcerario, le battaglie contro la partitocrazia, gli ultimi. Insomma, mi sento un libertario. Sì, ho deciso di aderire ai Radicali, li sostengo e mi metto a disposizione per continuare quell’impegno di tante donne e uomini che hanno ereditato l’impegno civile di Marco Pannella”.