Quelli di Sicilia Futura non aspettavano altro da tre anni, come ribadito in un’intervista a Buttanissima da Edy Tamajo. E ora, ad accogliere con soddisfazione la scissione col Pd a opera di Matteo Renzi, è anche il leader del movimento, Totò Cardinale. Che con il Pd aveva rotto nei mesi scorsi, alla luce della mancata candidatura alle Europee di Valeria Sudano (in caso di elezione avrebbe liberato un posto in Parlamento per Beppe Picciolo) e del trattamento riservato alla figlia Daniela, passata al gruppo Misto della Camera: “Un centro liberale e riformista va costruito – ha detto Cardinale a Live Sicilia – Ci si chiedeva: chi lo può fare? E io ho sempre individuato in Renzi la persona che può farlo”. “Se mia figlia Daniela aderirà? Certo, ha già dichiarato la sua disponibilità, ci mancherebbe altro. Lei è già al misto e non ha fatto nessuna scelta”. “Noi siamo convinti che questa è un’operazione salutare per la democrazia di questo paese. La gente già mi chiama. Sono quelli che erano rimasti schiacciati da questa logica da un lato della destra estrema e dall’altro lato di un partito che si spostava a sinistra, sia per il suo segretario sia per il rapporto con Leu”. Cardinale è già pronto ad aderire al nuovo campo moderato, di cui si dichiara precursore: “Mi figlia ed io abbiamo preceduto Renzi. Avendo constatato che all’interno del Pd non c’era uno spazio politico per le tante disponibilità che abbiamo registrato. Lo sforzo di Sicilia Futura guardava allo spazio politico del centro riformista popolare e liberale ma è stato vanificato dalle dighe”. Assieme a Cardinale, l’unico big siciliano ad aver dato disponibilità a Renzi è stato il senatore Davide Faraone. Non c’è, al momento, il mr Preferenze dell’Ars, Luca Sammartino.