Di Maio le vuole tutte donne. Il capo politico dei Cinque Stelle, anche per la circoscrizione Isole, avrebbe scelto di seguire il criterio del “sesso” per imporre i capilista per l’appuntamento elettorale del 26 maggio. In Sicilia e Sardegna, dove la battaglia su Rousseau è stata stravinta da Ignazio Corrao (con a ruota l’ex Iena Dino Giarrusso), potrebbe impadronirsi della posizione di favore addirittura la conduttrice Licia Colò. E’ solo uno dei nomi in ballo. L’altro, che trova riscontro nelle chat interne del Movimento, è quello di Chiara Cocchiara, la system engineer che, dopo tre lauree specialistiche e un pezzo di vita nella sua Gela, si è trasferita in Germania per lavoro. E’ quanto esiste di più vicino a un’astronauta. Per mandare i 5 Stelle in orbita, visti gli ultimi sondaggi che sacrificano il Movimento sull’altare della Lega, servono le donne. Così a finire fuori dai magnifici otto potrebbe essere la sarda Anna Sulis. Se dovessero esserci ripensamenti, e il capolista diventare un uomo (è scemato l’interesse attorno a Nino Di Matteo), a “saltare” sarebbe il siculo Antonio Brunetto, parente dell’ex senatore di Forza Italia, Pino Firrarello. Sono ore convulse, perché il M5S siciliano non avrebbe accettato di buon grado le imposizioni dall’alto di Di Maio. E starebbe organizzando la protesta in sede di voto: l’indicazione del capolista, infatti, passerà al vaglio degli iscritti ancora sulla piattaforma Rousseau. E quella che dovrebbe essere una semplice ratifica, potrebbe trasformarsi in atto di ribellione.