La prima a vincere la gara è stata la genovese Laura Sicignano, regista e nulla più, alla quale lo Stabile di Catania, il glorioso “Giovanni Verga”, ha affidato la direzione artistica. Ieri l’esempio è stato seguito dal “Biondo” di Palermo, che ha conferito lo stesso incarico a Pamela Villoresi, toscana d’origine, attrice di pregio e nulla più. La logica è sempre la stessa. I veti incrociati della politica spingono i consigli di amministrazione alla paralisi. Che per uscire dall’angolo finiscono per scegliere figure palliducce e comunque fuori dai giochi siciliani. Sembra però che non ci sarà due senza tre: perché al vertice dell’Orchestra sinfonica pare che torni Esterina Bonafede, targata Udc, incarnazione di tutto ciò che un soprintendente non dovrebbe essere. Le consorterie politiche non sentono ragioni. Troveranno gli amministratori il coraggio di dire no?