Le sibille cumane del politichese si divertono a ipotizzare uno scenario di divisione, di strade che si biforcano: da un lato Nello Musumeci che, con la sua “Diventerà Bellissima”, sceglie di andare con Giovanni Toti, governatore della Liguria, per costruire insieme un trono di centrodestra da cedere a Matteo Salvini, finalmente strappato all’abbraccio con i Cinque Stelle; dall’altro lato Gianfranco Miccichè, con quel che resta di una Forza Italia che non vuole lasciarsi contaminare dal sovranismo becero del truce leader leghista. Resta da capire chi, nella spartizione dei beni, prenderà a proprio carico il bullo di Palazzo d’Orleans: quella macchietta della politica che crede di essere l’incarnazione di Silvio Berlusconi in Sicilia. Forse lo cederanno consensualmente a Christie’s. Per metterlo all’asta come un corpo mistico da incuneare tra tempo ed eternità.