“Ora, per dire, dopo aver contribuito al fianco dell’Innominabile a trascinare il Pd al minimo storico del 18% nel 2018, s’è messo in testa che il partito debba cambiare segretario. Cioè far fuori Zinga che, fingendosi morto, è riuscito nella mission impossible di riportarlo oltre il 20%, malgrado le scissioni di Italia Viva e Azione (detta anche Calenda)”. Così il direttore del Fatto Quotidiano, Marco Travaglio è intervenuto stamattina contro il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, nell’editoriale titolato “Giorgio Covid”. L’accostamento ha suscitato l’indignazione del Pd. Il direttore de “Il Fatto Quotidiano”, ha ripercorso la storia del sindaco di Bergamo: dal passato in Mediaset, fino alla carica di primo cittadino e il tentativo (fallito) di diventare governatore della Regione Lombardia. Travaglio ha contestato al sindaco di Bergamo la sua ‘scarsa’ reazione dopo la dichiarazione in Senato di Matteo Renzi che disse: “I morti di Brescia e di Bergamo, se avessero potuto parlare, ci avrebbero detto di ripartire e farlo per loro”. E ricostruisce: “Resta da capire perché mai, anziché entrare in Italia Morta, si ostini a restare nel Pd e a strillare perché, anziché con B. e Salvini, governa coi 5Stelle. O meglio, si capisce benissimo: Iv un leader ce l’ha, ma gli mancano gli elettori; il Pd invece gli elettori li ha e, per il leader, lui pensa a se stesso, fra quattro anni quando gli scade il mandato da sindaco, o anche prima”.