La proroga del reddito di emergenza, ma soprattutto il rifinanziamento del Reddito di cittadinanza per un miliardo di euro. Sono le ultime indiscrezioni che emergono da un vertice fra il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, e quello dell’Economia, Daniele Franco. Le misure dovrebbero trovare spazio nel decreto Sostegno al vaglio dell’esecutivo Draghi. La bozza prevede inoltre la sospensione dei termini di pagamento delle cartelle fiscali fino al 30 aprile (ma ripartiranno le notifiche), così come la sospensione di pignoramenti e pensioni. L’altra novità riguarda il blocco dei licenziamenti che dovrebbe essere prorogato fino al 30 giugno, mentre la Cassa integrazione Covid dovrebbe valere per tutto il 2021.

Il Reddito di cittadinanza, che in molti ritengono un importante strumento di contrasto alla pandemia, sarà anche – lo dimostrano i recenti episodi di cronaca – l’ennesimo ristoro per divanisti, boss e picciotti abili ad usufruirne, utilizzando l’assenza di controllo ex ante. Nel mese di gennaio 1,3 milioni di famiglie hanno beneficiato del reddito di cittadinanza, con un importo medio pari a 543 euro. Lo fa sapere l’Inps nell’aggiornamento dell’Osservatorio: 1,2 milioni di nuclei familiari hanno percepito il RdC, con 2,8 milioni di persone coinvolte e un importo medio a nucleo pari a 573 euro. I nuclei percettori di pensione di cittadinanza sono stati invece 115mila, con 129 mila persone coinvolte ed un importo medio di 240 euro.

La Regione che a gennaio ha avuto più nuclei beneficiari di reddito o pensione di cittadinanza (266 mila, pari al 21% del totale) è stata la Campania, a seguire la Sicilia (231 mila, pari al 18% del totale): gli importi medi percepiti sono stati rispettivamente pari a 617 euro e 598 euro. Nell’Isola il maggior numero di beneficiari è in provincia di Palermo: 184 mila. Segue Catania con 142 mila. Nel solo mese di gennaio, indica inoltre l’Inps, è stato revocato il beneficio a 15 mila nuclei, per mancanza di uno dei requisiti. Nello specifico, prevalentemente per dichiarazioni non conformi rispetto ai redditi da attività lavorativa e al patrimonio mobiliare.