C’è un aumento dei contagi in tutta la Sicilia (+18%), ma l’incide Rt è sotto controllo, così come l’incidenza di casi per 100 mila abitanti (73): anche la prossima settimana l’Isola rimarrà in “zona gialla”. Un dato anomalo emerso negli ultimi giorni riguarda la diffusione della variante inglese in provincia di Ragusa: secondo i tamponi analizzati dal laboratorio del Policlinico di Catania, avrebbero superato i cento. Più che nel resto delle province messe insieme. La conferma arriva direttamente dall’Asp, anche se il direttore Angelo Aliquò smorza subito l’allarme: “Probabilmente sono anche più di cento, ma non cambia molto – spiega – Nel senso che in questo momento, dalle notizie in nostro possesso, i casi di variante inglese vengono trattati allo stesso modo del virus ‘originario’. La differenza è che questa mutazione è più facilmente trasmissibile. Dobbiamo evitare che vengano contagiate le persone fragili: per la loro salute, e poi perché rischieremmo di esaurire i posti negli ospedali”.

Il direttore generale dell’Asp di Ragusa, Angelo Aliquò

La situazione resta sotto controllo: “Non credo che l’incidenza della variante a Ragusa sia più elevata che altrove. Ad oggi non sappiamo determinare il dato generale per tutta l’Isola”. Si calcola, comunque, che i casi da variante siano il 40% del totale, ma per Aliquò “potrebbero raggiungere anche il 100%: non è importante il numero, bensì la nostra risposta. Ed evitare che si diffonda nelle fasce più deboli”. Un messaggio per sensibilizzare i più giovani, che in questa fase si stanno rivelando il principale veicolo di contagio. “Siccome sappiamo che laddove ci sono state le vaccinazioni il rischio è crollato – aggiunge il manager dell’Asp di Ragusa -, speriamo di vaccinare più persone possibile nel più breve tempo possibile”.

Sulla campagna di immunizzazione non mancano le criticità: “Siamo solo all’inizio, è normale un po’ di rodaggio”. Con qualche situazione, francamente, evitabile: “E’ capitato di mandare i team dei vaccinatori a casa di persone che avevano richiesto la prestazione a domicilio. Ad aprirci la porta, in molti casi, sono gli ultraottantenni, perfettamente in grado di deambulare. Alcuni di loro, finita la somministrazione, sono usciti in macchina. Mi sembra un atteggiamento poco collaborativo. La vaccinazione a domicilio lasciamola a chi ne ha veramente bisogno. In questo modo risparmieremo tempo e risorse”.

Ordinanza di Musumeci: chiuse le scuole in 12 comuni

La Sicilia resta in “zona gialla”, ma in attuazione del nuovo Dpcm scuole chiuse in 14 comuni da lunedì 8 a sabato 13 marzo. Lo ha deciso il presidente della Regione Nello Musumeci, con una propria ordinanza appena firmata. In base al report dell’assessorato alla Salute, infatti, sono stati superati i 250 casi positivi al Covid su 100mila abitanti. Lo stop alle lezioni riguarderà: Caccamo, San Cipirello e San Giuseppe Jato, in provincia di Palermo; Castell’Umberto, Cesarò, Fondachelli Fantina e San Teodoro, nel Messinese; Licodia Eubea e Santa Maria di Licodia, nel Catanese; Montedoro, Riesi e Villalba, in provincia di Caltanissetta. Non chiuderanno, invece, le scuole a Porto Empedocle, Lampedusa e Linosa. Nei due Comuni dell’Agrigentino, infatti, i 250 casi positivi al Covid su 100mila abitanti – inseriti nel report dell’assessorato alla Salute – comprendono anche i migranti e quindi non computabili quale criterio per determinare la chiusura degli istituti. Pertanto, il presidente Musumeci ha già firmato una nuova ordinanza di rettifica.

La valutazione sulla chiusura o riapertura degli istituti scolastici verrà fatta settimanalmente in base ai dati del servizio di Sorveglianza ed epidemiologia dell’assessorato. Con la stessa ordinanza, visto il crescente numero di casi positivi, è stata disposta l’istituzione della “zona rossa” a Riesi, nel Nisseno, da sabato 6 a lunedì 22 marzo. Attualmente sono già “off limits” San Cipirello e San Giuseppe Jato, nel Palermitano.