“Lo scenario pretende scelte nuove e una decisiva svolta da svolgere con gli alleati, questo è il cuore del confronto con Conte in queste ore e che continuerà nelle prossime settimane”. Mentre Salvini auspica il passo indietro del governo, Zingaretti lo sostiene: “Nessuna contrapposizione, ma la necessità per tutti di un salto di qualità necessario”. Il segretario del Pd è intervenuto questa mattina alla direzione generale del partito. “O scegliamo l’Italietta oppure possiamo cambiare tutto e costruire un nuovo modello di sviluppo. Ora -. ha insistito Zingaretti – servono risposte urgenti alle crisi industriali, come Mittal e Alitalia, e decreti come semplificazioni, sicurezza e provvedimenti urgentissimi nel campo della giustizia. Siamo a un momento cruciale in cui si giocano i destini della legislatura e il futuro dell’Italia. Sono fiducioso e dobbiamo chiamare il paese a ricostruire la fiducia”.

“So bene quante difficoltà abbiamo dovuto affrontare nel rapporto con gli alleati, sulla giustizia, sul garantismo, sul valore della politica e delle forze che la rappresentano – ha ammesso Zingaretti – Eppure nell’esperienza e nell’azione di Governo si è evidenziato un approccio nuovo e certe barriere si sono incrinate permettendo importanti risultati. Abbiamo fatto prevalere la necessità del rapporto con l’Ue, ci siamo mostrati uniti. Tutto si tiene, insomma: non ci sono nel Pd sinceri europeisti o garantisti o riformisti e coloro che, invece, in nome dell’alleanza con i Cinque Stelle lasciano spazio alla demagogia. Questa coalizione non ha alternative”.

Anche perché “se siamo qui, non travolti dalla demagogia populista della destra, è perché abbiamo fatto la scelta di dare vita a questo Governo Conte, tentando una strada fatta di alleanze tutte nuove. Ma se non avessimo fatto questa scelta avremmo avuto un Governo di destra presieduto da Salvini e vi lascio immaginare in quale isolamento l’Italia si sarebbe trovata. Probabilmente non avremmo ottenuto nulla dall’Europa”.