Cinque egiziani, accusati di essere i presunti scafisti del barcone con 264 migranti a bordo, quasi tutti eritrei, arrivato sabato sera nel porto di Pozzallo, sono stati fermati dalla polizia di Stato. Sono accusati di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Secondo i testimoni ascoltati dalla Squadra Mobile di Ragusa, erano i componenti dell’equipaggio che era alla guida del natante soccorso da un peschereccio della Capitaneria di Porto che lo ha trainato fino a terra. Ciascun migrante avrebbe pagato 1.500 euro per raggiungere l’Italia, per un ‘incasso’ totale di quasi 400.000 dollari.

I 264 migranti giunti a Pozzallo intaccano le statistiche di Salvini, che parlano di una poderosa riduzione degli sbarchi negli ultimi mesi. Ma qui non c’è di mezzo nessuna ong. Ma i vecchi scafisti, che dopo aver varcato le acque maltesi, si sono diretti in Italia e, data l’inconsistenza della barca (inclinata di trenta gradi) hanno fatto temere il peggio. Un moto peschereccio li ha soccorsi e trascinati fino a terra. I membri della Capitaneria di Porto intervenuti per le operazioni di salvataggio, hanno fatto scendere dall’imbarcazione prima le donne e i bambini (12, fra cui 5 neonati), poi anche gli uomini. “Malta si conferma vergognosa – commenta il ministro dell’Interno Matteo Salvini – chissà se a Bruxelles sprecheranno inchiostro per mandare letterine di richiamo anche alla Valletta”.

Poche ore prima era scoppiata l’ennesima polemica del mare fra il leader della Lega e il governo maltese, col vicepremier che aveva segnalato che “un pattugliatore maltese ha invertito la rotta, abbandonando un gommone con 150/200 immigrati in mezzo al Mediterraneo e in direzione dell’Italia: è l’ennesima vergogna, degna di questa Unione europea incapace e dannosa”. Poi è successo quello che è successo. Il barcone, carico di migranti e in procinto di inabissarsi, è riuscito a toccare le acque territoriali italiane. “La sfida immigrazione è a lungo termine e richiede una risposta strategica, strutturata”, spiega il premier Giuseppe Conte aggiungendo che “ridurre gli sbarchi significa contribuire a scardinare la rete di trafficanti di essere umani, significa soprattutto ridurre il numero di vittime in mare. Questo governo sin dall’inizio ha sollecitato una risposta complessiva dell’Europa. Questa risposta ancora fa fatica a essere attuata e lo dico con un certo rammarico”.

Nelle ultime ore sarebbero sbarcati in Italia circa 400 migranti. Anche Lampedusa e Crotone sono state investite dal fenomeno. Di fronte alla città calabrese, era stato intercettato e scortato in porto un veliero con 79 persone, quasi tutte pakistane, mentre a Lampedusa con due imbarcazioni sono arrivati in 82. Resta incerto il destino delle 70 persone che, secondo la segnalazione di Alarm phone, si troverebbero da due giorni a bordo di un’imbarcazione in difficoltà partita dal Marocco. Secondo il sito che è punto di riferimento di molti migranti che affrontano il Mediterraneo, “molti sarebbero già morti”.