Credo che da ieri l’uomo più solo al mondo sia Alain Delon, e non solo per il fatto di avere 86 anni e per il fatto di avere vissuto come uno schiaffo in volto il fatto di non essere più il sovrano – come lo è stato a lungo – degli schermi cinematografici di tutto il mondo. Lo è perché su questa terra, e seppure non appaia possibile, non c’è più il suo rivale e compagno di avventure oniriche – quelle avventure oniriche che hanno fatto da cibo quotidiano di due o tre generazioni, fra cui la mia – ossia Jean-Paul Belmondo, che di anni ne aveva ottantotto. Continua su ilfoglio.it