Carmelo Caruso per Il Foglio

Tajani lancia Forza Nord
per rubare voti alla Lega

Era un Tajani così e ora è Antonio Tajanllerand. La morale? Si comincia scorta di governo e poi si scarta, si sale sui pedali e forse si arriva sul podio d’Europa. Nel Pd lo dicono: “Tajani può fare il commissario Ue. Von der Leyen è quasi fuori dalla corsa, restano Metsola e il premier greco Mitsotakiīs. Il popolare Weber odia Ursula e ama Antonio mentre Antonio ama tutti”. Innanzitutto l’annuncio. Si candida alle europee. Il 20 aprile ha convocato il consiglio nazionale di Forza Italia e comunicherà le “intenzioni”. Il 28 aprile, diabolicus, “nomina” Flavio Tosi plenipotenziario di “Forza Nord”, un comitato, una corrente interna di FI, che nasce per svuotare la Lega di Salvini. Il duca di Talleyrand era pari di Francia, ma Antonio è pari di Giorgia I...

Quoque tu Amadeus. Il conduttore lascia la Rai per la Nove

Come Didone a Cartagine. Una tragedia, un pianto, il dolore Rai: “Amadeus se ne va, Amadeus ci lascia, Amadeus ha parlato con l’ad Roberto Sergio. Ha già firmato con Nove”. Li abbandona. L’ultimo “volto” della tv pubblica, il direttore artistico di cinque Festival di Sanremo, l’unico pacco che in Rai non è un pacco, va a Discovery. Dal settimo piano di Viale Mazzini: “Cosa possiamo dire? Amadeus rifiuta le nostre offerte. Trattiamo ma senza speranza”. Dai tempi di Virgilio non si era più cantato uno strazio eguale. Chiamiamo Amadeus, scriviamo ad Amadeus. Lui non risponde. Fiorello, a “Viva Radio Due”, l’edicola nazionale, come Marzio Breda, il quirinalista del Corriere, anticipa la fatal decisione: “Non sono autorizzato a dire niente, ma vi dico solo che Amadeus è salito al Colle a..

Mulé (FI): Niente gogna su Decaro
Il centrodestra si dia una calmata

Giorgio Mulè, lei, a Bari, con chi sta? Sta con la destra “forza forca”, quella contro il sindaco Antonio Decaro, o sta con l’altra, l’ideale, la garantista? “Sto con Silvio Berlusconi, sto con il risorgimento del garantismo. Io non tifo ‘Gogna Italia’. Non raccogliamo le pietre che sono servite a lapidarci”. Da vicepresidente della Camera, deputato di FI, cosa prova nel vedere la destra, la sua, eccitarsi con i fascicoli della procura? “Disagio. A Bari non vanno declamate le parole della procura. Forza Italia porta sul suo corpo le cicatrici del becero giustizialismo. Diamoci una calmata. La destra non cavalchi la tigre. Sia chiaro: io non ammaino la bandiera del diritto, né voglio un uso politico dell’antimafia”. Mulè, mentre stiamo parlando, a Bari, la sua coalizione formula dieci domande a..

Lega a picco. Salvini prepara la sua zattera di salvataggio

Roma. E’ insicuro e si inventa “Italia sicura”. Matteo Salvini ha la sua uscita di sicurezza. Se la Lega lo processa e lo pugnala, dopo le elezioni europee, lui lancia un nuovo marchio e un nuovo slogan. Si chiama “Italia sicura” e i militanti lombardi ne parlano come un contenitore in caso di disgrazia. Il logo sarebbe stato depositato dal notaio. E’ “l’opzione Geolier”, il rapper di I p’me, tu p’te. In attesa, della possibile catastrofe, a Roma, sabato, sbarcano i punkofasci euroscettici, i leader sovranisti compari, che esibiscono crocifissi e mura alte. Ad aprile si replica, n’ata vota, lo stesso evento ma a Bari. Salvini, dopo l’adunata di Firenze, ci ha preso gusto. Offre weekend e vacanze italiane ai Le Pen, Chrupalla, Roman Fritz, e chiude l’albergo Europa a..

Ma il nome di Matteo Salvini non porta bene alla Lega

Salvini, basta la parola. È come il confetto Falqui. Quanto vale il cognome del segretario? E quanto può far bene togliere Salvini dal simbolo della Lega? Esiste un sondaggio interno, voluto dallo stesso vicepremier, che oggi lo rivela. La Lega in Abruzzo ha totalizzato il sette e mezzo per cento, dato che per i parlamentari leghisti è il più vicino, l’ultimo, il reale. Senza il marchio Salvini quel numero cresce di almeno un punto e mezzo. Aggredita nel consenso da Forza Italia, che torna a desiderare il denaro dei Berlusconi, che immagina già Pier Silvio sul predellino della barchetta di Portofino, la Lega si sfrena in leggi ed emendamenti. Oltre al terzo mandato, bocciato dal Senato, ha proposto la soppressione del ballottaggio per le elezioni nei comuni. Si diventa sindaci..

Le “V” della Lega. Salvini intrappolato tra Vannacci e Verdini

Una lettera può salvare Salvini o perderlo del tutto. E’ la “V”. Vuole sopravvivere alla crisi della Lega candidando alle europee il generale Vannacci; è angosciato per la famiglia Verdini, che i magistrati “perseguitano”. Si è convinto che il ministro della Difesa, Guido Crosetto, di FdI, con cui ha ingaggiato una battaglia, gli stia sporcando la pepita, il generale, la sola che gli può permettere di non scendere sotto l’otto per cento. Salvini ha cambiato idea. Intende riproporre a Vannacci la candidatura non più al sud, ma in tutte le circoscrizioni, a cominciare dal nord-ovest, nel Piemonte di Crosetto, ma anche di Calderoli e Molinari. L’altra “V” è la “V” di Verdini. E’ la consonante che muove il cuore del segretario ed è la lettera che lo tormenta perché contro..

Piantedosi e Meloni “in divisa”
C’è clima teso con Mattarella

Rispetto! Respingo! Preciso! Ha sostituito il manganello con il punto esclamativo. Se ne sono contati almeno quattro quando Matteo Piantedosi informava, Camera e Senato, sulle cariche di Pisa. Precisava (!) che gli agenti delle forze di polizia “sono lavoratori che meritano il massimo rispetto!”, “respingo ogni tentativo di coinvolgere, nelle polemiche il lavoro delle forze di polizia!”, dunque “vengo ai fatti!”. Lo hanno mandato a riferire, in Aula, in compagnia del ministro Valditara e quasi si esaltava quando, da sinistra, i parlamentari, sottovoce, gli davano del “questurino”. Si appassionava perché, raccontano al Viminale, una delle sue frasi preferite è “sono fiero che mi dicano sbirro”. Aveva la lacca sui capelli bianchi, la lacca che come il manganello “raddrizza”, precisa, il pelo. Continua su ilfoglio.it

Quasi come Giorgia. Conte in Rai ha più direttori del Pd

A Rai 1 fa la bella vita (in Diretta), a Rai 2 balla il Tango, a Rai 3 ha un Loft. La Rai? E’ sinceramente sua, di Giuseppe Conte. Perché dovrebbe protestare contro Meloni? Dire che ci farà un governo è ancora troppo, al momento basta un palinsesto. A Rai 3 fa il suo esordio Peter Gomez, condirettore del Fatto, che aveva rifiutato la direzione del Tg1, proposta in passato dal M5s. Il programma si chiama “La Confessione”, ed è prodotto da Loft, la società del Fatto, perché grazie a Conte “fatti non foste a vivere come Schlein”. Sono almeno venti i direttori, conduttori che in Rai vivono a 5 stelle. A Sanremo, Barbara Floridia, la senatrice del M5s, che presiede la Commissione di Vigilanza Rai, era accomodata in prima..

La dem Schlein contro TeleMeloni
Un gran carnevale a viale Mazzini

Scriviamo con il favore delle tenebre. Non si vede un accidente. Siamo a viale Mazzini, per seguire il presidio contro la Rai di Giorgia Meloni, organizzato dal Pd, da Elly Schlein, e il grido più sentito è “hai pestato ‘na m.. de cane”, “ah, te possano mozzicare”, “non se senteee. Voceee”. Le luci sono spente. I lampioni sono pochi. Sembra appuntamento al buio. Si infiltra Marco Rizzo, la pelata comunista italiana, che ora sta con Gianni Alemanno, e che viene fischiato dai militanti del Pd: “A’ sciacallo”, “A’ buffone”. E’ in pratica una pagina di storia: la Raivoluzione di Febbraio. E’ la prima rivolta con il despota fuori ufficio. I dirigenti Rai, l’ad Sergio, e il dg Rossi, i gerarchi, sono a Sanremo. La scena se la sono già presa..

Giletti vuole rientrare in Rai ma non si fida dei meloniani

Eccone un altro che vuole vincere il Bianca Berlinguer d’oro, il premio “la televisione sono io”, “che mi frega!”. Della trattativa stato-mafia sapeva tutto, della sua, la Rai-Giletti, non dice nulla. Da mesi, la Rai negozia con Massimo Giletti, da mesi annuncia il suo arrivo. La verità? Si è montato la testa. Chiede più denaro di Pino Insegno, pretende di scegliersi il direttore che lo deve dirigere. La situazione in Rai per il resto è eccellente. L’ad Sergio avrebbe permesso a Fiorello e Amadeus di andare ospiti, su Nove, da Fazio, mentre il dg Rossi impedito a Fazio di ospitare i cantanti Rai di Sanremo. Stiamo per rivivere un caso Fuortes: all’ex ad, il governo ha promesso un teatro, all’attuale vuole trovare uno scivolo. Il corteggiamento della Rai a Giletti..

Gerenza

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