Costantino Muscarà

A chi l’ospedale? A noi. La riffa elettorale di Re Ruggero

Per Margherita La Rocca Ruvolo, presidente agrigentina della commissione Salute, l’assessore Razza ha mantenuto le promesse (“Sorgeranno tre case di comunità a Cattolica Eraclea, Cammarata e Raffadali”, esulta). Per Antonello Cracolici, deputato palermitano del Pd, assolutamente no (“Le nostre indicazioni non sono state recepite”). La missione 6 del Pnrr, quella relativa agli investimenti per la sanità – in Sicilia pioveranno 800 milioni circa – rischia di trasformarsi in una guerra fra campanili. In una gara di testate fra province alfa. In una riffa che non tiene conto delle reali esigenze del territorio, ma solo degli interessi scrupolosi dei deputati (e degli assessori) che aspirano a raccogliere qualche consenso in più grazie alla localizzazione di case e ospedali di comunità all’interno del proprio recinto elettorale. Ne parlano come fosse una rivoluzione...

Scandalo Ast. La Regione sapeva e si girava dall’altra parte

Questo appartiene a Tizio, quell’altro a Caio, quell’altro ancora a Sempronio. Ormai sembra chiaro lo scopo delle partecipate regionali. Creare Consigli d’Amministrazione che rispettino i colori e gli equilibri dell’esecutivo di turno. Tutti sanno chi sono, perché – fondamentalmente – sono sempre gli stessi. All’Ast, l’azienda trasporti siciliana messa a soqquadro da un’inchiesta per corruzione e truffa, qualche settimana fa è stato nominato presidente del Cda Santo Castiglione. Catanese, già assessore nel comune etneo e, soprattutto, ex presidente dell’autorità portuale dal 2004 al 2012. Segni particolari: autonomista. Legato, cioè, al partito di Raffaele Lombardo. Ha preso il posto di Gaetano Tafuri, anch’egli catanese e ‘lombardiano’ doc, che l’inchiesta della Guardia di Finanza ha interdetto dai pubblici uffici per un anno. Al fianco del neo-presidente Castiglione compaiono due volti noti (che..

La sanità di Re Ruggero ha il suo inferno a Villa Sofia

Pazienti che arrivano e medici che vorrebbero andar via. Nonostante i lavori d’ampliamento celebrati su Facebook dal coordinatore della struttura tecnica anti-Covid, Tuccio D’Urso, il pronto soccorso dell’ospedale Villa Sofia resta un inferno. Per i sanitari i turni sono massacranti, ma per i pazienti è anche peggio: costretti ad attendere sulla barella per ore prima di essere presi in carico. Questo è il risultato di uno schema a fisarmonica che ha smesso di dare i suoi frutti. Di una sanità extra Covid gestita coi piedi e ridotta sul lastrico, a metà fra il sovrumano e l’indegno. Villa Sofia è l’unico ospedale non trasformato in presidio Covid, per questo risente di un flusso enorme di accessi. Ma i medici sono appena tredici, rispetto a una dotazione organica che ne prevede 31...

Misteri e piaceri. Il gioco elettorale di Re Ruggero

La Regione sembra aver deciso: stabilizziamo. Innanzi tutto i precari Covid, che hanno trascorso gli ultimi due anni in trincea e ora meriterebbero un premio per il loro sacrificio. L’assessore Razza, dopo aver sbarrato le porte (almeno) agli amministrativi, invocando provvedimenti nazionali, in questi giorni ci ha ripensato. E accogliendo un paio di ordini del giorno in aula, all’Ars, ha garantito che “l’obiettivo è quello di arrivare alla fine di quest’anno salvaguardando l’impianto attuale”. Cioè mantenendo in organico 9 mila figure che vanno in scadenza il 31 marzo, con la fine dello stato d’emergenza. Evidentemente servirà una legge ad hoc da parte del governo nazionale per autorizzare la spesa, o la Regione potrebbe ritrovarsi sul groppone 9 mila bocche da sfamare (più famiglie). E’ nell’interesse della Regione, ancor prima che..

Spaccare e annettere: il senso di Nello per i partiti

C’è un momento in cui Nello Musumeci, durante le sue comunicazioni all’Ars, tira in ballo i partiti. Quelli che oggi, dopo quattro anni di rapporti funesti, vorrebbe inebriare di dolci parole. Per ottenere in cambio una comoda ricandidatura. “In questi anni - è la risposta alle critiche del leader autonomista, Roberto Di Mauro - con i partiti ho parlato tante, ma tante volte, e sono stato sempre puntuale e leale nei loro confronti. Sempre, sempre, sempre. A volte anche oltre”. Chi ha frequentato la cronaca parlamentare e politica di questa legislatura sa bene che la realtà è diversa. E sa benissimo che il punto di rottura fra Musumeci e il centrodestra è dovuto ai modi del governatore, che s’è convinto di poter guidare la Sicilia assieme a pochi fedelissimi, nel..

Il corteo dell’imperatore

Come la ragnatela di Musumeci ha occupato tutti i posti di potere. In testa Razza, in fondo Messina

Concorsi. Giochi proibiti sulla pelle di 20 mila siciliani

Non può trattarsi di una semplice svista. Quanto è successo per il concorso dei Centri per l'Impiego, con l'annullamento della 'riserva' per i dipendenti regionali che tentavano uno scatto di carriera, è una cattiva pubblicità, l'ennesima, per questa Regione disastrata. Solo su insistenza del Cobas/Codir, e a oltre venti giorni dalla pubblicazione del bando in Gazzetta ufficiale (una settimana prima della chiusura), si è deciso di sbaraccare tutto. Modificare il bando. Prorogare i termini fino al 25 febbraio. Confezionare una fregatura per i cosiddetti interni, che sono stati esclusi pur avendo pagato (alcuni) le spese di partecipazione. I sindacati promettono battaglia e il finale di questa storia è tutto da scrivere. "Se non ci fosse un bando anche per il personale interno - minaccia il sindacato - scatterebbero azioni legali..

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