Giuseppe Sottile

Il modo migliore
per onorare Tusa

Ci sono tanti modi per onorare la memoria e l’impegno di Sebastiano Tusa, l’assessore ai Beni culturali morto nel marzo scorso in un incidente aereo. La vedova e i figli hanno deciso di istituire una fondazione con l’obiettivo di mantenere vivo il suo insegnamento e di tutelare il vasto patrimonio culturale accumulato con i suoi studi e le sue ricerche archeologiche. Un’iniziativa meritoria. Al servizio della quale il presidente Musumeci metterà a disposizione mezzi e risorse della Regione. Bene. Basterà questo slancio per dire che si è fatto tutto ciò che c’era da fare? Forse sarebbe stato più utile nominare un assessore che avesse la forza e l’autorevolezza di proseguire il cammino intrapreso dal professore. Musumeci invece ha preferito tenere per sé la delega. Trasformando di fatto i Beni Culturali..

Abbiamo abolito il lavoro

La favola malinconica di due giovani che pur avendo la possibilità di costruirsi un avvenire, preferiscono il calduccio del reddito di cittadinanza

Quell’uomo immobile
è lui, il Governatore

I grandi partiti si riorganizzano, discutono, litigano, si frantumano. Comunque si muovono. Matteo Renzi cerca consensi nella faglia che si è aperta tra destra e sinistra. Recluta quattro deputati all’Assemblea regionale, si intesta otto consiglieri comunali di Palermo e dice che siamo solo all’inizio perché il bello deve ancora venire. Si muove anche Matteo Salvini: cerca nuovi compagni di viaggio e all’un tempo serra le fila del centrodestra. Senza puzza al naso. Depone armi vecchie e arrugginite e ha pure il coraggio di volere stringere un patto sulla sburocratizzazione con Gianfranco Miccichè, il forzista che, manco a dirlo, gli aveva dato del “coglione”. E’ la politica, bellezza! L’unico che non si muove è il governatore Musumeci. Lui si contenta della ridotta catanese. Al massimo fa un salto ad Ambelia per..

Attenzione, bulli
Giusy non perdona

Facebook ci regala una notizia destinata a segnare la storia politica della Sicilia. L’onorevole Giusy Bartolozzi, la donna che con la sua grazia e la sua esperienza di magistrato ha toccato il cuore di Silvio Berlusconi, ha fornito ieri non solo una prova encomiabile di coraggio ma anche una testimonianza del suo intenso legame con il territorio e con la realtà delle cose. La parlamentare se l’è presa, manco a dirlo, col bullismo: sì, proprio con quel terribile istinto che spinge molti individui a manifestare in modo violento la propria arroganza; ha studiato la legge in discussione alla Camera e ha osservato che duecento mila euro annui “da destinare alle sole esigenze di formazione in ambito scolastico” purtroppo non bastano. “Occorre fare di più, molto di più”, ha concluso, sfidando..

E da ieri il bullo
è un po’ meno bullo

Non ci metterei la mano sul fuoco ma forse Nello Musumeci sta uscendo dall’ipnosi e comincia a rendersi conto che il bullo di Palazzo d’Orleans procura al suo governo più danni che vantaggi. Certo, ci sono voluti due anni. Ma forse il Governatore ha finalmente preso atto che le arroganze e le spregiudicatezze politiche del bullo non agevolano il dialogo tra le componenti interne alla maggioranza. Comunque un segnale è venuto fuori: ieri su Livesicilia una foto e un titolo d’apertura raccontavano che il Presidente della Regione non solo ha dato incarico a una società esterna di studiare i conti, ma ha anche affidato a un esperto il compito di individuare i possibili tagli di bilancio per raddrizzare le gambe al cane. Pure i bambinetti dell’asilo capiscono che l’iniziativa di..

Il governatore
e la qualità dell’aria

Sono soddisfazioni. Sabato mattina Repubblica, con un potente titolo di prima pagina, ha detto ai siciliani che l’Aventino di Nello Musumeci dura ormai da due anni: non si è vista una sola riforma; e quello che doveva essere il governo dell’onestà si arrabatta tra scandali non risolti e arroganze sempre più sfacciate. Ieri è toccato a Livesicilia. Il quotidiano diretto da Accursio Sabella ha messo a nudo il provincialismo del Governatore e della sua corte di catanesi. Non avrai altra Sicilia al di fuori di Ambelia, verrebbe da dire. Ma il circoletto di Palazzo d’Orleans scambierebbe l’ironia per un complotto di chissà quali forze oscure. Allora atteniamoci alla realtà. La cronaca ci dice che oggi il Presidente firmerà, manco a dirlo, a Catania un accordo con il ministro dell’Ambiente, Sergio..

L’eterno Aventino
di Nello Musumeci

Come sempre, ha ragione Antonio Fraschilla, cronista di Repubblica: il Governatore che in questi giorni minaccia di ritirarsi sull’Aventino è lo stesso che sull’Aventino ci vive da due anni, dal momento in cui ha preso possesso di Palazzo d’Orleans. Il quadro che Fraschilla traccia è a dir poco desolante. Non è stata approvata una sola riforma, i conti della Regione sono un disastro, gli assessorati sono stati trasformati in ospizi per vecchi deputati trombati, dalle nebbie del bilancio saltano fuori solo i milioni necessari per i cavallucci di Ambelia o per altre cosuzze di Catania e dintorni, i dati sugli investimenti e sull’occupazione colano a picco, la maggioranza di governo naufraga giorno dopo giorno tra le risse, la giunta approva provvedimenti che l’Assemblea di Palazzo dei Normanni neppure piglia in..

Pure il governatore
è affetto da bullismo

Chi cammina con lo zoppo... Per carità, un proverbio odora sempre di banalità, ma quello che sta succedendo a Nello Musumeci non lascia scampo: quel proverbio calza a pennello. Sono due anni che il Governatore convive politicamente con il bullo di Palazzo d’Orleans. Lo coccola, lo ammira, lo asseconda. Sopra il re c’è il viceré, si diceva al tempo dei borboni. Il bullo è quello che maneggia malamente i conti. E’ quello che custodisce i segreti più scabrosi, a cominciare dallo scandalo del censimento farlocco. E’ quello che i deputati di Forza Italia non sopportano: perché è arrogante e perché ha costretto per un anno il parlamento a discutere su un bilancio confuso e furbastro. Ma Musumeci lo venera. Al punto da mutuare il suo bullismo. “Se non abolite il..

Lui, l’arrogante
fa pure le cazziate

Beh, l’Assemblea regionale è quella che è; e le regole del gioco sono quelle che sono: a volte si vince e spesso si perde. Ma la linea Musumeci è diventata insopportabile. Quando sprofonda nelle sabbie mobili di un confronto parlamentare il Governatore non trova di meglio che distribuire cazziate. Gli affossano la legge sui rifiuti? E lui accusa i deputati di essere vigliacchi e inaffidabili. Ma si guarda mai allo specchio? Gli chiedono di smetterla con i cavallucci di Ambelia e lui non lascia, raddoppia. Gli chiedono di nominare l’assessore ai Beni culturali e lui risponde con uno sberleffo. Gli dicono di non cedere la sanità alle regioni del Nord e lui cede pure il digitale. Il suo bullo di fiducia combina un mare di guai e lui, anziché prenderlo..

Quale fetta di Sicilia
regaliamo alla Toscana?

Un Berlusconi ormai in disuso appronta un nuovo contenitore, “Altra Italia”, nel tentativo di attirare i moderati che non credono più in Forza Italia né in una alleanza con Salvini. Ma il suo carniere resta malinconicamente vuoto. I disillusi del centrodestra non riescono a trovare un solo motivo per cui valga ancora la pena di inseguire il signore di Arcore e le sue devozioni verso la peggiore classe politica siciliana. Irrompe invece la valanga di Italia Viva, il partito di Matteo Renzi. Che ha già reclutato un gruppo di deputati all’Ars e marcia verso una formazione in grado di sconvolgere gli equilibri sia della maggioranza che dell’opposizione. Il governatore Musumeci già dà segni di irrequietezza. Per garantirsi la sopravvivenza ha regalato la sanità alla Lombardia e il digitale alla Liguria...

Gerenza

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